In pochi mesi la variante inglese del Covid ha preso il sopravvento in Puglia, tanto da occupare il 98% dei casi registrati. La circolazione della variante inglese ha spodestato in appena quattro mesi quella spagnola arrivata in Puglia a fine agosto con il rientro dalle ferie.

Secondo gli studi confermati da Maria Chironna, docente di igiene dall’Università di Bari e coordinatrice della rete dei laboratori che si occupano della sorveglianza epidemologico-molecolare, e Antonio Parisi, direttore del laboratorio di biologia molecolare dell’Istituto zooprofilattico, la variante inglese aumenterebbe vistosamente il rischio dei ricoveri, così spiegando il motivo di tali numeri di degenza negli ospedali pugliesi in questi ultimi mesi.

“Con i vaccini e le 180mila guarigioni accertate in Puglia è in corso una battaglia fra noi e il virus – spiega Antonio Parisi – che si seleziona naturalmente per dribblare gli anticorpi naturali prodotti dall’organismo dopo il Covid oppure quelli sviluppati dai vaccini”.

Il primo caso certificato di variante inglese a Bari risale al 17 dicembre scorso, quando una donna di 25 anni era atterrata all’aeroporto della nostra città, di rientro da Londra. In soli 4 mesi, la variante si è diffusa a macchia d’olio dominando nella Regione.