L’ex presidente del consiglio, ed ex ministro, Massimo D’Alema sarà ascoltato in qualità di persona informata sui fatti dai magistrati che stanno indagando sulla fornitura di 5 milioni di mascherine e 430mila camici, venduti come dpi, ma “senza la necessaria procedura di validazione”, questa l’ipotesi al centro dell’indagine. D’Alema non è tra gli indagati.

Il nome di D’Alema sarebbe spuntato in alcune intercettazioni telefoniche, alcuni indagati sarebbero anche stati immortalati mentre entravano nella sede della fondazione che presiede. I magistrati romani pare vogliano sentire anche Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria all’Economia.

La fornitura al centro dell’inchiesta è quella della European Network TLC, i riflettori sono dunque puntati sul legale rappresentate, Andelko Aleksic, su Vittorio Farina suo delegato e  sull’amministratore di un’azienda britannica che avrebbe procurato una certificazione fasulla, Domenico Romeo. Camici e mascherine sono finiti soprattutto nel Lazio e in Sicilia.

Tra gli indagati figurano Francesco Saverio Romano, ex ministro dell’Agricoltura con Silvio Berlusconi premier, e a Roberto De Santis, imprenditore vicino a D’Alema, che come detto non risulta sotto inchiesta.