Qualche giorno fa, il 23 marzo scorso, si è tenuto l’incontro tra la Regione Puglia, le organizzazioni sindacali firmatarie del principale contratto collettivo nazionale del lavoro della Sanità privata ARIS AIOP 8 ottobre 2020, e le Associazioni datoriali AIOP, ARIS e ARSOTA. L’incontro aveva all’ordine del giorno il “Rinnovo CCNL AIOP – Sanità privata personale non medico – Convocazione incontro – strutture riabilitazione ex art. 26”.

L’appuntamento doveva servire a determinare un congruo adeguamento tariffario che tenesse conto di 14 anni di immobilità; delle difficoltà derivanti dall’emergenza sanitaria ancora in atto e poi anche da quanto disposto dalla Conferenza Stato Regioni per le aziende che applicano il contratto stesso. L’incontro ha registrato posizioni non proprio uniformi, tanto che la Regione ha chiesto ai presenti di formalizzare a stretto giro la loro posizione

“La Regione – questa la posizione della UGL Salute rappresentata dal Segretario Regionale Giuseppe Mesto –  ha proposto un imbarazzante 2% quale anticipazione a copertura maggior costi sopportati dalle aziende per fronteggiare l’emergenza pandemica. Le Associazioni datoriali hanno risposto con un 7% che, obiettivamente, trattandosi di anticipazione potrebbe risultare congruo”.

“L’Ugl – ha spiegato Mesto – ha dunque proposto l’anticipazione dell’adeguamento tariffario (a partire dal momento dell’accordo, ovvero dal 1 gennaio 2021) per tutte le aziende che erogano prestazioni riabilitative (impropriamente chiamate ancora ex art. 26 nonostante il DM 12 gennaio 2017 -nuovi LEA e le nuove linee guida di indirizzo per la riabilitazione abbiano messo al bando detto termine) pari a quanto richiesto al fine di non avere ripercussioni sui livelli occupazionali (quindi, a garanzia di ciò), ovvero al 7% per le tariffe di tutti i livelli di intensità e di tutti i setting residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale e domiciliare compreso le previste “visite mediche domiciliari” di cui alla DGR 2336/2010, in presenza di tutti i requisiti di accreditamento previsti, con l’adozione dei nuovi regolamenti e, soprattutto, le pre-intese che devono vedere attrici anche le organizzazioni sindacali, visto che possono esserci serie ripercussioni future sui livelli occupazionali. In tale occasione, definire anche la metodologia di determinazione delle nuove tariffe e conguagliarle con l’anticipazione erogata del 7%”.

“Chiediamo – ha aggiunto – l’istituzione di tavolo specifico con gli stessi attori di quello nazionale, la Conferenza Stato Regioni, in merito alla copertura del 50%, non è difficile quantificare esattamente gli importi, per chi applica il CCNL AIOP ARIS 8 ottobre 2021 con erogazione a partire dal 1 luglio 2020”.

“Occorre la verifica immediata dei requisiti organizzativi presenti nelle aziende che erogano le prestazioni in questione – ha sottolineato  –  per setting e per livello di intensità e per singolo presidio perché bisogna evitare che chi applica contratti più onerosi poi voglia recuperare con standard sottodimensionati a danno dei livelli occupazionali. È necessaria la definizione esatta degli standard organizzativi anche per la riabilitazione ospedaliera perché – ha concluso Mesto – diversamente non si comprenderà mai la differenza con quella extraospedaliera sia in termini di requisiti che, soprattutto, di tariffe e DRG”.