La campagna vaccinale in Puglia entra nel vivo. Dopo l’apertura del più grande hub regionale in Fiera del Levante, la Regione ha comunicato ieri che non servirà prenotarsi per i vaccini dai 60 ai 79 anni e che sarà suo compito organizzare un calendario.

Dal 6 aprile sono pronti a scendere in campo anche i medici di famiglia e prenderanno il via le somministrazioni a disabili e persone fragili.

Ha fatto parecchio discutere il caso del Centro Diurno “La casa del sorriso” a Cassano, dove per 28 ragazzi disabili è stata rinviata la seconda somministrazione del vaccino Pfizer.

“Oggi sono intervenuti gli operatori sanitari dell’Asl Bari per somministrare la seconda dose ai ragazzi e agli operatori – spiega Roberto Scarano, in rappresentanza del comitato famiglie dei ragazzi disabili -. Rivolgiamo un nuovo appello affinché l’Asl Bari, dopo sei anni, riconosca la quota sanitaria per tutti i 29 ragazzi frequentanti”.

Il tema dei vaccini ai disabili resta molto delicato. “Ho mandato diverse email all’Asl di Bari per richiederlo, mi è stato risposto di aspettare perché si stavano vaccinando i sacerdoti e che lo avrei ottenuto con calma – spiega il dottor Domenico Caldaro -. Sono stato accusato anche di persecuzione, ho deciso così di recarmi nella direzione dell’Asl Bari, hanno chiamato una guardia giurata per allontanarmi perché non ci ho visto più”.

“Ho avuto il covid, ma i miei anticorpi sono ormai pari a zero – conclude -. In più non sono protetto dalle varianti che sono più aggressive. C’è tanta gente a rischio, la Regione deve darsi una mossa. Si tratta di una situazione umiliante e scoraggiante, la sanità pugliese è tutto tranne che all’avanguardia”.