“Siamo ancora aspettando le risposte alle 10 domande che con un’interrogazione abbiamo posto al presidente Michele Emiliano ma, come sempre, si elude il confronto politico-istituzionale ricorrendo a ‘cavalier serventi’ pronti ad adulare il potente di turno per edulcorare l’opinione pubblica dopo la tempesta che Fratelli d’Italia ha scatenato per quello che l’ospedale Covid in Fiera è, ovvero un colossale monumento all’improvvisazione”.

A dichiararlo, in una nota congiunta, sono il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo, i consiglieri regionali Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Francesco Ventola, gli onorevoli Marcello Gemmato (capo dipartimento Sanità e coordinatore pugliese di FdI) e Raffaele Fitto (co-presidente del gruppo europeo ECR-FdI).

“Le nostre domande restano lì, come scolpite e non bastano i documentari o la chiamata alle armi – continuano -. Meritano una risposta. Non a noi di Fratelli d’Italia, ma ai pugliesi. Per questo oggi, più di ieri, le riproponiamo:

1. Il Governo e il Ministero fin da maggio 2020 hanno sollecitato e ordinato alle Regioni di implementare i posti letto (pl) di terapia intensiva per raggiungere lo standard di 14 pl ogni 100mila abitanti e a convertire pl di area medica (non realizzarne dei nuovi) in pl di terapia sub-intensiva. Dopo tre mesi, inizio agosto, Emiliano presenta il Piano. Domanda: come mai si è arrivati a dicembre 2020 con una gara di urgenza con base d’asta di circa 10 milioni di euro alla quale riescono a partecipare solo due ditte?

2. Il Ministero sempre a maggio 2020 emanava linee guida per la realizzazione dei pl di terapia intensiva e indirizzava le Regioni a potenziare i pl prioritariamente nei DEA di secondo livello e, in subordine, negli ospedali di primo livello dotati di reparti diagnostici e chirurgici. Inoltre, sempre le linee guida ministeriali richiedevano che i posti letto fossero strutturali cioè non provvisori. Domanda: la Fiera del Levante permette che i posti letto siano strutturali o sono legati ad un contratto di affitto di ben 111 mila euro al mese? E per quanto tempo? La Fiera del Levante è forse un DEA o un ospedale di primo livello?

3. Un mese fa, durante il sopralluogo, abbiamo chiesto lumi sul raddoppio dei costi e ora leggiamo che il responsabile regionale della Protezione civile regionale sostiene che sono sorti imprevisti tali da richiedere spese non quantificabili in fase di progettazione. Domanda: come è stato possibile non quantificare in fase di progettazione le spese occorrenti per la staticità dei padiglioni o le spese per i servizi chirurgici e per la diagnostica considerato che le linee guida sono chiare in questo senso?

4. Emiliano afferma che quando tutto finirà quei pl e quelle attrezzature saranno allocati negli ospedali esistenti. Domanda: perché allora non ha reso strutturali fin da subito implementando i pl nei DEA e negli ospedali di primo livello fin da subito? Non ci sarebbero stati problemi di personale e avremmo potuto investire i 20 milioni di euro nel potenziamento della prevenzione (tamponi e contact tracing) e nell’assistenza domiciliare, visto che il 97% dei positivi è in isolamento a casa e sarebbe necessaria una presa in carico tempestiva del paziente Covid-positivo per limitare la diffusione dei contagi, l’aggravamento dei sintomi, l’ospedalizzazione e la mortalità?

5. La previsione degli iniziali 160 pl di terapia intensiva portava a superare lo standard fissato dal Governo e dal Ministero in 580 pl di ben 129 pl. A seguito del nostro rilievo, il numero di pl di terapia intensiva si è ridotto a 14 (massimo 28), mentre tutto il resto è stato destinato a pazienti Covid-positivi che saranno trasferiti da quei reparti del Policlinico di Bari sospesi a seguito di inquinamento da legionella. E’ bene ribadire ciò che avevamo già sostenuto: la bonifica da legionella non richiede tempi biblici ed è routinaria nelle strutture sanitarie. Il Tribunale del Riesame, infatti, in alcuni passaggi del suo provvedimento lo dice sulla base delle relazioni tecniche della difesa. Domanda: ma allora perché allestire in Fiera reparti Covid di terapia medica non intensiva se in poco tempo si potevano bonificare e recuperare all’uso i reparti inquinati da legionella?

6. Quando si progetta e si pianifica una funzione assistenziale si contemperando tre tipologie di risorse: strutturali, tecno-strumentali e umane ovvero il personale. Domanda: com’è stato possibile spendere 20 milioni di euro e non essersi posto prima il problema del Personale?

7. A dicembre scorso, infine, è stata avviata la campagna vaccinale, che com’è noto realizza l’immunità di gregge, e quindi limiterà di molto la sintomatologia e il contagio. Domanda: un Presidente di Regione attento che non si è mosso da maggio 2020 arriva a dicembre a fare quel che avrebbe dovuto fare quando le previsioni della campagna vaccinale erano di altro tenore? Con l’avvio a regime della campagna vaccinale che si prevede agli inizi di aprile, siamo sicuri che questo investimento di 20 milioni sia stato oculato e non improvvisato?

8. Oggi in Sanità, causa il numero chiuso, scontiamo l’assenza di personale medico ed infermieristico, non è pensabile sguarnire il Policlinico di Bari per trasferirlo in Fiera pur di far vedere che il nuovo ospedale Covid funziona. Domanda: un governatore attento non si pone il problema del personale prim’ancora della realizzazione di una struttura e quindi, non avrebbe fatto meglio a potenziare gli ospedali già attivi?

Noi di Fratelli d’Italia siamo convinti, oggi più che mai, che siamo di fronte a un colossale monumento all’improvvisazione e all’inadeguatezza”.