Come abbiamo annunciato nei giorni scorsi, per riempire il Covid hospital in Fiera costruito a suon di 19 milioni di euro già oggetto di indagine, dopo aver trasferito i primi pazienti dal Policlinico, la Regione ha avviato le procedure per fare lo stesso con due reparti del San Paolo. Il trasloco dall’ospedale di primo livello alla “cattedrale” non è piaciuto a nessuno, per altro nemmeno sufficiente dal momento che sono stati chiesti e attivati altri posti a pagamento nelle cliniche private. Sia quel che sia, stante la mancanza di personale e ambulanze, oggi convocato con urgenza dalla Direzione Generale della Asl, si è svolto in via telematica un incontro coi sindacati.

“Queste segreterie – scrivono in una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp, Uilfp e Fials – hanno respinto con fermezza l’ipotesi di chiusura della Rianimazione e della Pneumologia dell’Ospedale San Paolo trasferendo i posti letto ed il personale nell’ospedale in Fiera, evidenziando che una operazione di questo tipo non solo non aggiunge un posto letto all’attuale offerta dei servizi, ma impoverisce l’Ospedale San Paolo mettendone a rischio l’erogazione delle prestazioni in sicurezza”.

“La Direzione Generale  – spiegano le organizzazioni ai lavoratori – ha quindi accolto la proposta sindacale e si è impegnata a pubblicare la manifestazione di interesse specificando le modalità di assegnazione del personale (comando), incentivi economici, durata dell’assegnazione, condizioni di sicurezza sul lavoro, copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro, responsabilità professionale, etc. etc”.

Il trasferimento di personale Asl in una struttura affidata al Policlinico, che ricordiamo essere clinica universitaria, pone peraltro un problema giuridico non indifferente, da qui l’idea dei sindacati accolta dall’Azienda Sanitaria Locale. Si parla di un’assegnazione su base volontaria per la durata di 60 giorni.

“Con questa soluzione, che riteniamo essere l’unica giuridicamente percorribile – concludono i sindacati – si salvaguardia la funzionalità dell’Ospedale San Paolo, garantendo le attività proprie delle Unità Operative Complesse di Anestesia/Rianimazione e Penumologia/UTIR dell’Ospedale San Paolo, ma anche le attività di supporto che devono essere garantite alle altre Unità Operative come la Cardiologia/Emodinamica, Pronto Soccorso, Chirurgia Generale, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia”.