“Ho letto in alcuni articoli di stampa che avrei fatto un passo indietro rispetto ai fatti che denunciavo ieri. Niente di più contrario al vero. Ho fatto quello che dovrebbe fare qualsiasi buon rappresentante dei cittadini che ha l’onore e l’onere di un incarico politico e istituzionale: rivolgere l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni stesse verso un problema serio e delicato, un tema che tocca tutti noi come comunità e come individui, cercando di far desistere chiunque dal chiedere o concedere favori per ottenere corsie preferenziali”.

L’onorevole del PD, Marco Lacarra, smentisce il governatore Michele Emiliano e torna all’attacco, dopo il polverone mediatico alzato a causa di un post pubblicato su Facebook.

“Chi ha letto le mie parole e ci ha visto la volontà di aizzare la polemica politica è, nella migliore delle ipotesi, in malafede perché ciò che ho denunciato dipende dalla correttezza e dal senso civico delle persone coinvolte e non certo dall’indirizzo politico dell’amministrazione regionale; nella peggiore delle ipotesi, invece, chi le ha interpretate in quel modo ha preferito creare e alimentare il fuoco della querelle invece che approfondire e occuparsi dei fatti gravi che ho riportato – si legge su Facebook -. Fatti sui quali non avrei potuto tacere: nel mio percorso politico non sono mai riuscito a esimermi dal prendere posizioni nette in nome di ciò in cui credo. La questione – lo specifico con la massima chiarezza, sperando di togliere spazio ad ogni ulteriore e sterile polemica – è solo una: proteggere le persone fragili e punire gli incoscienti che agiscono a discapito dei soggetti veramente a rischio. Sostenere i medici e gli operatori sanitari che da sempre, e particolarmente nell’ultimo anno, fanno sacrifici straordinari per tutelare la nostra salute, e allontanare chi approfitta del proprio ruolo per ottenere o concedere dei vantaggi. Non possiamo chiudere gli occhi davanti al dramma di malati oncologici, persone affette da patologie rare e da tante altre categorie di disturbi fisici che vivono il paradosso di poter accedere al vaccino solo dopo soggetti perfettamente sani”.

“Nella giornata di ieri non ho mai parlato con l’avvocato La Scala. Sono stato contattato da un dipendente regionale al quale non ho ritenuto di dare informazioni circostanziate. Se il collega La Scala, che conosco bene e che ha già i miei contatti, ritiene di ascoltarmi, gli risponderò con piacere – continua -. Mi attiverò, invece, per dare direttamente alla procura le informazioni in mio possesso e mettere ancora insieme ulteriori elementi che possano aiutare gli inquirenti nelle indagini che stanno certamente svolgendo in modo accurato”.

“Con la vita delle persone non si scherza e tutte le istituzioni, insieme alle autorità preposte, devono vigilare sempre e unitamente per far sì che queste cose non succedano. Esattamente come, con spirito di leale collaborazione, sto facendo con l’amministrazione regionale e in particolare con il Presidente Emiliano che, voglio ribadirlo ancora una volta con forza, sta svolgendo un ottimo lavoro di sensibilizzazione e controllo sul tema sin dall’inizio della campagna vaccinale. Proprio per questo e conoscendo la straordinaria sensibilità che ha sempre dimostrato per la protezione dei più deboli, ho ritenuto e continuo a ritenere doveroso affiancarlo nelle attività di vigilanza di questi fenomeni, considerato che, a mio modo di vedere, non sono mai sufficienti i fari puntati su tali pericoli – conclude -. Siamo nel mezzo della più grande emergenza sanitaria della storia repubblicana. C’è bisogno di tutelare le persone più fragili e reagire compattamente, come il centrosinistra pugliese ha sempre fatto, contro chi intende avvantaggiarsi impropriamente a detrimento dei diritti dei più deboli”.