Il rettore dell’ateneo di Bari, Stefano Bronzini, si è espresso in maniera ufficiale sull’utilizzo dei medici universitari per l’attivazione del Coivid Hospital alla Fiera del Levante. “Ogni accordo intercorso tra colleghi e personale dell’Università con la direzione del Policlinico non può essere considerato efficace senza essere stato preventivamente condiviso e approvato dal rettore, nella sua veste di datore di lavoro del personale universitario”.

Al momento i ricoveri nella struttura sono gestiti dal Policlinico di Bari con il proprio personale che ha accettato il trasferimento per due mesi, oltre a 5 rianimatori e 5 infermieri provenienti dal San Paolo. Il rettore Bronzini in merito allo spostamento del personale dal Policlinico alla Fiera non le ha mandate a dire nella nota del 26 marzo parlando di accordi intercorsi tra singoli colleghi e la direzione generale del Policlinico che “non possono essere considerati efficaci”.

A Bronzini non bastano le informazioni date Giovanni Migliore in alcuni incontri non formali perché ad oggi l’ateneo “non ha ricevuto alcuna informativa ufficiale di spostamenti di colleghi, personale dipendente dell’Università, presso i locali della Fiera”.

Bronzini ha anche preso le distanze sulla possibilità di far diventare il Covid Hospital come polo della formazione universitaria, come dichiarato dal preside della Scuola di medicina, Loreto Gesualdo. Tale eventualità era stata bocciata dalla stessa Scuola di Medicina, che aveva invitato Gesualdo “a parlare a titolo esclusivamente personale”.