Tutti coloro che risultano residenti in una città, ma di fatto vivono in un’altra regione per motivi di lavoro o per assistenza familiare potranno vaccinarsi nella sede della città in cui trascorrono più tempo senza dover tornare nella propria residenza.

Questo recita l’ordinanza firmata stamattina dal commissario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, disponendo che ogni Regione o Provincia autonoma “dovrà procedere alla vaccinazione non solo della popolazione residente, ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella Regione o Provincia autonoma”. Un problema che era stato posto dagli insegnanti che lavorano in altre regioni rispetto a quella della residenza.

La disposizione porterà a un nuovo cambio del piano vaccinale e della distribuzione delle dosi sul territorio nazionale. Al momento però non è stata ancora definita le modalità con cui gli aventi diritto secondo il criterio della domiciliazione potranno prenotare il vaccino e se potranno scegliere comunque di farlo nel luogo dove sono residenti o in quello dove lavorano.