La lotta al coronavirus potrebbe avere a disposizione uno strumento in più, che a guardar bene non è neanche nuovo. Da uno studio dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, che ricordiamo è anche Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, è emerso che l’accuratezza della valutazione radiologica e clinica risulta essere molto buona rispetto a quella della sierologia.

Si tratta del primo studio effettuato nell’ambito della pratica clinica quotidiana, grazie a cui si è verificato che la diagnosi della positività al covid19 ricorrendo alla valutazione clinica e agli esami radiologici risulta affidabile anche nei pazienti il cui il tampone, oggi principale strumento in uso ai medici per testare i malati, è negativo.

Pubblicato sulla rivista “Diagnostics”, lo studio di Casa Sollievo ha valutato l’affidabilità della diagnosi radiologica e clinica in un campione di 254 pazienti ricoverati per sospetto Covid-19 nonostante il tampone negativo, poi ridotti a 63 escludendo quelli con tampone positivo e quelli purtroppo deceduti durante il ricovero, sottoposti a sierologia. I dati dei pazienti sono quindi stati valutati da un team di radiologi e di clinici, senza fornire loro i risultati sierologici, attraverso le Tac del torace e le cartelle cliniche.

“L’accuratezza della valutazione radiologica e clinica rispetto alla sierologia – hanno spiegato il medico internista Antonio Mirijello e il neurologo Michele Zarrelli, coordinatori dello studio –  è risultata molto buona, con una sensibilità dell’85% per i radiologi, e del 92% per i clinici”.