Lasciate ogni speranza voi che chiamate il 118. Siamo al fai da te, alla legge del più forte nel tentativo di trovare un posto letto. I pazienti covid positivi aumentano di ora in ora e senza l’ospedale in Fiera, travolto dalle inchieste e degli sprechi non certo dai pazienti, la cosa non può che andare sempre peggio. Poche risposte dalla Centrale operativa, alle prese con la spasmodica ricerca di un posto; personale dei pronto soccorso sommerso dalle richieste e la solita speranza: “Andate al San Paolo, prima o poi vi accetteranno”, manco l’ospedale avesse davvero 88 piani, almeno tre pronto soccorso e una mezza dozzina di terapie intensive.

La storia del giorno è quella di un uomo di circa 70 anni, covid positivo e affetto da altre gravi patologie. L’uomo è stato caricato in ambulanza e portato all’ospedale Di Venere intorno alle 7.30. “Qua non lo accettiamo, non ci sono posti”, la solita laconica risposta ai soccorritori, da quel momento come molti altri alla ricerca di indicazioni dalla Centrale operativa. Dopo 2 ore, alle 9.30, arriva quella che inizialmente sembra la soluzione, ma che in realtà è il solito terno al lotto. Arrivati al Pronto Soccorso in contemporanea con l’ambulanza di Bitonto, al cui interno c’era un altro paziente covid positivo, la situazione non ha preso nessuna piega. Una continua fase di stallo mentre le aumentano le chiamate in attesa.

Intorno alle 13, quando il paziente desaturava in modo preoccupante, passando velocemente da un codice giallo a uno rosso, l’equipaggio del 118 ha letteralmente piazzato la barella all’interno del pronto soccorso per evitare che il 70enne morisse in ambulanza dopo aver aspettato di essere visitato per più di 5 ore. Quando finalmente è stato accettato, l’ambulanza di Bitonto era ancora in attesa.

Sbarellato il paziente ormai in gravi condizioni, l’equipaggio si è diretto velocemente a casa di un 58enne covid positivo per l’aggravarsi delle condizioni, fino a quel momento accettabili. L’unica soluzione possibile è stata quella di sbarellare al Pronto Soccorso della Marter Dei, anche qui senza posti, dove il paziente è stato sistemato in una stanza insieme ad altri 3 positivi. Da un lato i soliti annunci e proclami, dall’altro la realtà di una situazione preoccupante.