Da un lato c’è chi è a favore delle riaperture dopo le vacanze pasquali e dall’altro lato, invece, si chiedono più restrizioni a causa dell’aumento dei contagi. Continuano gli scontri nel Governo tra rigoristi e aperturisti.

Dal 7 al 30 aprile, date di entrata in vigore e di scadenza del nuovo decreto legge, tutte le regioni saranno in fascia arancione o rossa. La novità è che, laddove i dati dovessero migliorare, a partire da una certa data sarà possibile allentare le restrizioni.

Lega e Forza Italia chiedono che nei territori dove i contagi calano le misure dovrebbero essere allentate così da permettere ai ristoranti di riaprire a pranzo e i cinema, i teatri e le sale da concerto ricominciare a lavorare. Ma l’ala dura del governo non vede margini per addolcire le restrizioni ad aprile e si oppone a introdurre un sistema automatico che faccia alzare le serrande dei pubblici esercizi, ancora per un mese. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è categorico su intraprendere la linea di rigore a causa della pericolosità delle varianti.

Tutte le regioni, fino al 30 aprile, saranno in zona arancione o rossa. I presidenti delle regioni e delle province autonome possono decidere di applicare le misure da zona rossa anche dove la circolazione delle varianti determina alto rischio di diffusività e induce malattia grave.

Il coprifuoco resta in vigore in tutto il Paese, dalle 22 alle 5. Al di fuori di questi orari ci si può muovere solo per lavoro, necessità o salute. Uscire dalla propria regione resta vietato per tutti gli italiani, a meno che non si abbia una seconda casa. Il ritorno nell’abitazione in cui si ha il domicilio o la residenza è sempre consentito.

È possibile raggiungere le seconde case anche fuori regione e in zona rossa, ma devono essere vuote e ci si può andare solo con il proprio nucleo familiare convivente. Bisogna avere titolo di proprietà o di affitto, non breve. Il contratto deve essere stato sottoscritto prima del 14 gennaio 2021.

Chi abita in fascia arancione non può uscire dal comune, se non per ragioni di lavoro, salute o urgenze. È permesso spostarsi una volta al giorno nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi», oltre ai minori di 14 anni, «verso una sola abitazione privata abitata» per andare a trovare amici e parenti.

Chi vive in fascia rossa può uscire di casa solo per validi motivi, tra cui lavoro, salute e acquisto di generi di prima necessità. La deroga per andare a trovare amici e parenti, che sarà in vigore in zona rossa il 3, 4 e 5 aprile, dal 7 aprile non sarà più permessa. Nel decreto ci sarà una norma che vieta ai governatori regionali di chiudere le scuole fino alla prima media, a prescindere dalla fascia di colore.