Sale l’Rt nazionale. Contro lo 0.84% della scorsa settimana, in questi giorni l’Rt medio è salito allo 0.95%, restando al dio sotto dell’1%. Gli esperti temono si tratti del preludio a una ripresa dell’epidemia, trainata anche dalle varianti.

Passano in arancione Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Liguria e si aggiungono a Umbria e provincia di Bolzano, messe in rosso in tutto e in parte. La Sicilia diventa gialla.

Sono 15 le regioni gialle. Dall’11 febbraio è passata nella fascia con minori restrizioni anche la Puglia, dopo una rettifica degli ultimi dati forniti dalla Regione. La Toscana, però, dopo cinque settimane in fascia gialla, passa in arancione con delle piccole aree di lockdown. E così anche l’Abruzzo. E la Liguria che ha un Rt tra 1,01 e 1,02. Restano gialle il Friuli Venezia Giulia e il Molise così come la Campania. Già in arancione sono Bolzano e l’Umbria.

Nessuna Regione è in zona bianca. La Val d’Aosta potrebbe ambire a riaprire palestre, piscine, bar e ristoranti, seppure mantenendo il distanziamento e la mascherina.

Sempre in giornata arriveranno poi le decisioni del Consiglio dei ministri, l’ultimo del governo uscente. Arriverà la firma sul decreto legge per prorogare al 5 marzo il blocco degli spostamenti tra le Regioni.

La misura, sostenuta dai ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Francesco Boccia, è caldeggiata dalle Regioni che però chiedono che nel nuovo Dpcm si valuti la possibile riapertura graduale di cinema, palestre e teatri. Tutti temi già sul tavolo, ma su cui si pronuncerà il nuovo esecutivo.

La riapertura degli impianti è possibile dal 15 febbraio, allo scadere dello scorso Dpcm, e, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, è confermata l’apertura da lunedì per Lombardia e Piemonte e tra il 17 e il 19 per Val d’Aosta, Friuli e Trentino. Mentre in Veneto si deciderà oggi.