Il contapassi del cellulare segna 3428, sono quelli fatti circumnavigando la rotatoria davanti al reparto di Pediatria Generale Specialistica, con annessa Oculistica e Dermatologia, del Policlinico di Bari.

L’appuntamento è alle 8.30, ma all’esterno della struttura ci sono già una cinquantina di disgraziati come me. Una sorta di girone infernale dantesco, con post operati, utenti del Pronto Soccorso, altri in attesa del day hospital, tutti accomunati dall’esito del tampone.

Nel frattempo irrompe chi, per una buona mezz’ora, ha aspettato invano nel reparto di Otorino, dove fino ad oggi era stata ricavata la sala operatoria di Oculistica. A queste persone, arrivate anche da lontane, nessuno aveva detto che oggi sarebbe stato il giorno del trasloco e quindi le visite sarebbero state effettuate altrove.

In lontananza, mentre i più fortunati trovano riparo nei due container sistemati davanti al reparto, si sente una voce: “Di chi è la Panda parcheggiata male?”. L’urlo di “dolore” resta inascoltato. La Panda e il minchia parking costringe alcuni lavoratori a scaricare alcune attrezzature a mano.

Intanto, mentre la guardia giurata fa attenzione a non far entrare spifferi nel reparto, la gente infreddolita aspetta all’esterno di questa gelida giornata.

Un altro urlo, improvviso, attira l’attenzione dei presenti. Una donna scivola bruscamente sulla rampetta di uno dei due container. Fortunatamente, con l’aiuto dei malcapitati, riesce a sollevarsi e a riprendere la sua posizione.

Il display, all’esterno, continua inesorabilmente la sua lenta corsa. Alle 8 segna il numero 67, ma improvvisamente ritorna sullo 0. E l’operatore manualmente lo riporta sul 68, un numero alla volta.

Capiamo i disagi del trasloco, capiamo l’enorme mole di lavoro in questa giornata complicata, ma si sarebbe potuto organizzare diversamente, se non altro informando gli utenti che sarebbe stato necessario armarsi di più pazienza, rispetto a quella già necessaria in questo tempo di covid.