L’Alleanza per le ‘Smart Land’ esprime la sua più decisa opposizione al progetto di creazione di un deposito nucleare nei territori apulo-lucani. Dopo aver riunito Associazioni, Comuni, Enti scientifici e Università della Puglia e della Basilicata, l’Alleanza da qualche anno è impegnata a promuovere progetti basati su processi partecipativi, finalizzati al recupero di aree considerate depresse, in sintonia con le linee guida indicate nell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e nel ‘Green Deal’ varato dall’Unione Europea.

“Riteniamo non etica e inaccettabile l’impostazione di tutta la progettazione ministeriale per la creazione di un deposito nucleare – ribadisce Vincenzo Coppa, Coordinatore Alleanza per le ‘Smart Land’ – in quanto il progetto si basa sulla creazione di un sito in grado di contenere 78mila metri cubi di rifiuti in cui stoccare definitivamente i rifiuti radioattivi accorpando in un unico luogo i rischi ambientali ora suddivisi in varie location; i territori coinvolti sarebbero trasformati in un’unica e grande discarica radioattiva”.

“A nulla gioverebbe la promessa di indennizzo da parte del Governo alle Amministrazioni locali – continua – atteso che si instaurerà un indelebile pregiudizio di queste aree depresse che comprometterebbe definitivamente qualsiasi azione di promozione dei settori primari quali l’agricoltura e il turismo con significativi impatti sulla vita della Comunità e sul successo delle attuali azioni tese a delineare un futuro migliore per le nuove generazioni delle stesse Comunità”.

“Sosteniamo che i luoghi identificati, essendo depressi, avrebbero invece bisogno di una politica di rilancio – suggerisce Coppa – caratterizzata da un piano strategico a medio lungo termine capace di coniugare la bellezza e la tipicità con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e di garantire benessere per i residenti e per gli ospiti”.

“In un Paese che democraticamente ha detto NO al nucleare – conclude – e che si dichiara di essere sempre più disponibile ad attuare politiche che tengano conto della salvaguardia dell’ambiente, è inaccettabile vedere alcune piccole e ‘deboli’ comunità rurali entrare in contrasto con il Governo nazionale, soprattutto in questo complicatissimo periodo, per difendere la loro voglia di rinascita, per evitare l’accelerazione delle dinamiche dello spopolamento”.

Aderiscono all’Alleanza per le ‘Smart Land’ i Comuni di Acquaviva delle Fonti, Irsina, Mola di Bari, Poggiorsini, Rutigliano; Centro di Eccellenza per la Sostenibilità dell’Università di Bari Aldo Moro; Cattedra Unesco in “Paesaggi culturali del Mediterraneo e Comunità di Saperi” dell’Università della Basilicata; ABAP; CIEC; Legacoop Puglia; Associazione Comuni ‘Cuore della Puglia’; Associazione LaVerdeVia.