“È difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola, capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui”.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, mostra tutte le sue preoccupazioni sulla mancata riapertura delle scuole superiori, prevista inizialmente per oggi, 11 gennaio. “Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore, questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità – spiega -.  Il 23 dicembre è stata stipulata un’intesa all’unanimità con le Regioni che hanno garantito che le superiori sarebbero ripartite con una presenza tra il 50 e il 75%. È stato fatto un lavoro enorme, coinvolgendo i prefetti su orari e bus, ed anche alcune Regioni come la Toscana hanno lavorato bene”.

“Sono molto preoccupata perché oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica – afferma la Azzolina -. Ho fatto tutto quello che potevo fare, le scuole sono pronte per ripartire ma le Regioni hanno la possibilità di riaprirle o meno”.

“Si fa l’errore di credere che la scuola non produca incassi: se io chiudo un negozio so purtroppo quanto ho perso, sulla scuola questo discorso non si fa ma i costi sono altissimi, il messaggio deturpante per cui nelle Regioni gialle è tutto aperto tranne la scuola, lascia cicatrici enormi – conclude -. Il ministro sta lavorando sull’esame di Maturità. Sarà comunicata a breve, perché i ragazzi a causa dell’incertezza assoluta per le date che slittano come se fossero la tela di Penelope, hanno bisogno quanto meno sulla Maturità di avere certezze che il ministero deve dare”.