Cambiano le zone di rischio, ma davanti agli uffici postali la situazione non migliora, anzi, in alcuni particolari momenti addirittura peggiora. A quasi un anno dall’inizio della pandemia non si è ancora trovata una soluzione per gli assembramenti che si creano fuori dalla Posta.

Con gli ingressi contingentati all’interno degli uffici non si vede più la folla in attesa del proprio turno, ma ciò che non succede all’interno accade all’esterno. Il tutto è ampiamente dimostrato all’ufficio Postale in viale Lazio, al quartiere San Paolo.

Utenti in coda da ore che cercano di trovare un ristoro dal freddo accalcandosi all’entrata della Posta. “Sono qui da stamattina e dopo quasi quattro ore sono riuscito ad entrare” sottolinea un barese. “È da ieri che cerco di aprire un conto corrente, ma arriva l’orario di chiusura e sono costretto ad andarmene” racconta un altro. Poi c’è chi il covid lo ha avuto e sa cosa significa stare in quarantena con tutte le conseguenze della malattia: “So cosa vuol dire e anche se fa freddo mi tengo a distanza. La cosa che fa rabbia è che non si è ancora trovata una soluzione”.

Questo è quello che è accaduto una settimana fa a causa delle tante richieste dell’Isee, ma ogni giorno ci si trova davanti a scene analoghe. Abbiamo provato senza successo a parlare con il direttore. Uno degli operatori in servizio a denti stretti spiega come la richiesta di ulteriore personale sia caduta nel vuoto.