Un mese dopo l’entrata in vigore del sistema a tre aree di rischio, meglio note come zona gialla, arancione e rossa, la Puglia oggi lascia ufficialmente la fascia intermedia e diventa terra dei Simpson. Indipendentemente dall’aspetto cromatico, la cosa più importante è l’allentamento delle restrizioni in vigore per contenere la diffusione del contagio.

Riaprono bar e ristornati, finalmente si può uscire dal proprio comune di residenza, per andare a trovare anziani genitori e parenti, senza incorrere in poco piacevoli sanzioni. Evitando di entrare troppo nel dettaglio, la vita di tutti i giorni riprende un minimo di “normalità”, fermo restando l’uso della mascherina, il metro di distanza e l’igiene delle mani.

Ciò nonostante, al di là dei benefici che l’economia ne trarrà, a tutto vantaggio delle imprese grandi e piccole, messe in crisi dalla pandemia, il passaggio desta notevole preoccupazione. I numeri del contagio sono sotto gli occhi di tutti, nell’ultima settimana si sono registrati 240 morti e 10240 nuovi positivi.

Abbiamo chiesto ai baresi cosa pensano di questo cambio, dal tenore delle risposte è evidente lo smarrimento davanti a una decisione che ha lasciato tutti molto perplessi, addirittura stupiti. Per diversi giorni ha tenuto banco, nelle scorse settimane, l’ipotesi di diventare zona rossa, visto l’andamento della curva addirittura auspicato da tanti, primi fra tutti gli stessi medici.

La politica, del resto, non ha saputo trasmettere messaggi coerenti, spesso altalenati tra polemiche sterili col Governo, proclami di facciata incoraggianti, per modo di dire, ricorso a sfumature di arancione e giallo sconosciute ai più pur di difendere il proprio operato, e la propria poltrona, tutto anche nel giro di poche ore. Siamo passati dal “venite in Puglia” della scorsa estate allo “statevene alle case vostre” di questi giorni. Insomma, un arcobaleno di supercazzole.

Il risultato è quello che potete vedere nel servizio girato per le strade di Bari; ora che siamo diventati da arancioni a gialli può iniziare lo sfrenato shopping tipico del Natale, il cui colore, come si sa, è il rosso. Speriamo solo che non diventi Profondo.