Vietati gli spostamenti tra Regioni, anche tra quelle che si trovano in fascia gialla, misura che dovrebbe anche riguardare i Comuni, ma solo nelle giornate dal 25 e 26 dicembre e 1 gennaio. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 6 anche nei giorni delle vigilie. Negozi chiusi dalle ore 21, centri commerciali aperti anche nei weekend, ma solo fino al 20 dicembre. Per i ristoranti, invece, rimane l’obbligo di chiusura alle 18, ma si sta discutendo sul restare aperti nei giorni natalizi.

Sarebbero questo alcune delle misure restrittive che entreranno in vigore con il nuovo dpcm del 4 dicembre per contenere i contagi da coronavirus. L’obiettivo del Governo è quello di far diventare tutta l’Italia zona gialla, ma con delle misure molto più restrittive rispetto a quelle attuate sino ad ora nelle Regioni nella fascia più bassa di rischio.

Restano chiusi gli impianti sciistici per tutto il periodo natalizio. Per scoraggiare le vacanze in montagna nei paesi dove saranno aperte le piste, come Svizzera e Slovenia, il Governo ha stabilito che chi ritorna dall’estero dopo il 20 dicembre dovrà effettuare la quarantena, per chi rientra prima di questa data sarà sufficiente sottoporsi a tampone.

Per quanto riguarda gli spostamenti tra le Regioni, sarà vietato dal 20 dicembre fino al 6 gennaio. Previsto il ritorno nella propria residenza o domicilio. Al momento si sta ancora discutendo se concedere deroghe per evitare che gli anziani debbano trascorrere le festività da soli, dunque consentendo a un parente stretto di muoversi. “Dobbiamo disincentivare gli spostamenti tra regioni, e il 25, 26 e primo gennaio limitare anche gli spostamenti tra Comuni” ha sottolineato il ministro Speranza.

Nessuna deroga sarà prevista nei giorni festivi, le funzioni religiose dovranno dunque terminare entro un orario compatibile con il rientro a casa dei fedeli. Al momento l’indicazione della Conferenza episcopale è che ogni parrocchia organizzi le messe durante la giornate festive seguendo i protocolli e quindi evitando gli assembramenti. C’è comunque l’ipotesi di fornire un’indicazione riguardo alla messa di Natale che potrebbe essere celebrata alle 20.

“Dobbiamo affrontare le feste con massima serietà – ha detto il ministro – se non vogliamo nuove chiusure a gennaio. Per le feste le limitazioni previste dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo. Bisogna limitare il più possibile i contatti tra persone”.

I ristoranti, dopo lunga discussione, dovrebbero restare aperti il giorno di Natale, Santo Stefano e forse anche a Capodanno. Una soluzione che, secondo gli esperti del Cts, potrebbe evitare i pranzi con un numero alto di commensali all’interno delle case favorendo invece gli incontri in luoghi che hanno regole ferree.