Il Governo chiederà agli italiani quello che si spera possa essere l’ultimo sacrificio di questa interminabile battaglia. Sarà un Natale insolito e il Paese tornerà in lockdown, come marzo e aprile, per 8 giorni.

L’ufficialità è attesa in giornata, oggi ci sarà un confronto con i governatori delle Regioni e il rappresentante dei sindaci Antonio Decaro, ma sembra che a Palazzo Chigi si sia trovato un compromesso per scongiurare il rischio di una terza ondata dopo le festività natalizie.

Andiamo con ordine. Il prossimo weekend, 19-20 dicembre, è “salvo”, nonostante le immagini scattate in ogni angolo del Paese che hanno immortalato assembramenti da Nord a Sud. L’Italia resterà gialla: negozi aperti fino alle 21, si potrà consumare a tavolo in bar e ristoranti fino alle 18.

A Bari il primo cittadino Decaro ha deciso di inasprire l’ordinanza precedente con nuove misure restrittive,  per ridurre il più possibile gli assembramenti.

Il 21 dicembre, come previsto dal dpcm, scatterà il blocco alla mobilità infraregionale, ci si potrà spostare da una regione all’altra solo per lavoro, necessità o urgenza.

Fino al 23 l’Italia resterà gialla, dal 24 al 27 invece verrà istituita la “prima” zona rossa. Negozi, bar e ristoranti saranno chiusi, resteranno aperti solo alimentari, farmacie, tabacchi, edicole e librerie. Saranno vietati tutti gli spostamenti all’interno del proprio comune se non per motivi di necessità.

Dal 28 al 30 dicembre si allenta la stretta, l’Italia tornerà ad essere gialla con le normali restrizioni. Riaprono bar e ristoranti, ci si potrà muovere liberamente nel proprio Comune e all’interno della propria Regione.

Poi sarà di nuovo “lockdown” dal 31 al 3 gennaio. Un blocco di quattro giorni, per salutare il 2020 e accogliere il 2021, per scongiurare feste in casa con amici e parenti.

L’Epifania potrebbe essere salva. Dal 4 al 7 gennaio si va verso un regime meno restrittivo, l’Italia tornerà gialla ma resteranno ancora vietati gli spostamenti infraregionali che torneranno ad essere consentiti dal 7, come previsto dal dpcm.

Resta solo da stabilire se e quali saranno le deroghe concesse per i ricongiungimenti familiari. Conte potrebbe permettere a congiunti stretti di andare a trovare genitori o nonni anziani e fragili, stabilendo un tetto massimo di persone, probabilmente 2.