“Il 25 novembre i tecnici Telecom sciopereranno 2 ore e mezza a difesa della loro salute messa a grave rischio dall’insistenza dell’Azienda la quale, per mere ragioni di business,  assegna attività che costringono i lavoratori a prolungare la permanenza in sede cliente oltre il tempo necessario. I tecnici scioperano anche per rivendicare salario e il ripristino di alcune voce presente nel contratto integrativo passato”.

Ad annunciarlo in un comunicato sono i sindacati Cobas. “I tecnici Telecom sono, dall’inizio della pandemia, in prima fila per garantire il diritto alla connessione dei cittadini e delle cittadine a loro volta improvvisamente proiettati in smart working o in didattica a distanza in pieno lockdown – si legge -. Pur essendo in possesso dei dpi e pur in presenza di un protocollo di sicurezza emanato dall’Azienda, nelle case dei clienti i tecnici Telecom sono costantemente esposti al rischio contagio”.

“Le procedure che l’Azienda mette in campo ogni giorno, per svolgere le lavorazioni, prevedono tempi di permanenza sempre più lunghi – rivendicano i sindacati -. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la produttività e al termine dei propri interventi i tecnici devono espletare una serie di lungaggini burocratiche tutte online non sempre utili, né al cliente né a soddisfare il suo bisogno di connettività. Oltre al diritto alla sicurezza e alla salute, i tecnici aggiungono rivendicazioni salariali che derivano dall’eliminazione dal lontano 2016 di alcune voci contrattuali che garantivano loro parti importanti di salario”.

“Lo sciopero di 2 ore e mezza su tutti i turni di mercoledì 25 novembre nasce anche in un contesto nel quale il futuro assetto dell’Azienda è legato alla discussione politica sulla nascita del Gestore Unico della Rete – concludono -. Le preoccupazioni che affliggono i tecnici sono, quindi, anche quelle legate al futuro lavorativo in un settore dominato dagli appalti a ribasso che minano la qualità del servizio e i diritti fin qui acquisiti”.