“Spesso, dopo la chiamata del 118 e il trasporto in Pronto Soccorso nel più vicino ospedale Covid, succede che le famiglie perdano letteralmente le tracce de loro congiunto, a volte anche per più giorni”. Francesco Balducci, responsabile sanità pubblica provinciale del sindacato Nursind, porta alla luce dell’assessore alla Sanità, Pier luigi Lopalco, del governatore Michele Emiliano e del Direttore Dipartimento Salute della Regione Puglia, il dottor Vito Montanaro, un problema che affligge le famiglie in cui c’è un caso di coronavirus che necessita del trasporto in ospedale.

“Tale situazione oltre a generare angoscia e frustrazione nei parenti, contribuisce ad alimentare il clima di sfiducia nell’intero sistema ed in particolare nei confronti degli operatori dei pronto soccorso e del 118. Inoltre – continua Balducci -, la stessa carenza di informazioni viene lamentata quando un paziente, ricoverato presso un ospedale, viene successivamente traferito in terapia intensiva in un altro ospedale”.

“Gli stessi operatori sanitari, delle centrali operative e dei reparti ospedalieri, – sottolinea il responsabile – lamentano oggettive difficoltà nel gestire le numerose telefonate che giungono da parte dei familiari disperati e arrabbiati perché non riescono a sapere in quale ospedale si trovi il loro parente”.

“Al fine di alleggerire la pressione sui servizi in prima linea (SEU 118 e reparti ospedalieri COVID), il Nursind sollecita l’istituzione di un apposito servizio, accessibile da un numero unico regionale, i cui addetti, utilizzando i dati dei sistemi digitali del servizio di emergenza urgenza regionale e nel rispetto delle normative vigenti in materia di privacy, possano fornire le necessarie informazioni ai parenti dei pazienti affetti da COVID-19. Un servizio – conclude Balducci – per il quale si potrebbe utilizzare lo stesso personale delle Centrali Operative o dei Pronto Soccorso mediante l’istituto delle prestazioni aggiuntive”.