La settimana che va dal 26 novembre al 3 dicembre ci accompagnerà, tra riunioni e dibattiti, al nuovo dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà in vista delle festività natalizie.

Sono ancora tanti i nodi da scogliere, a partire dalle vacanze all’estero. Il Governo è intenzionato a imporre un periodo di quarantena obbligatorio di due settimane per chi deciderà di lasciare l’Italia e festeggiare il Natale in uno dei Paesi a rischio.

A Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito potrebbero aggiungersi Austria, Svizzera e gli altri Stati che non aderiranno all’accordo europeo per chiudere le piste da sci fino a gennaio.

Nel nuovo dpcm si inserirà la forte raccomandazione di non superare un certo numero di commensali a tavola, 6 o 8, che dovranno essere tutti conviventi e appartenenti allo stesso nucleo familiare. Possibile deroga per i nonni che vivono da soli.

Rebus coprifuoco. Il Governo non vorrebbe spostarlo oltre le 22, anzi si starebbe pensando di anticiparlo alle 21 dal 23 dicembre al 10 gennaio. Deroga per chi rientra a casa dopo aver cenato fuori ma solo per le eccezioni previste.

I bar e ristoranti resteranno chiusi dalle 18, i centri commerciali saranno aperti nel fine settimana e nei giorni festivi. I negozi potrebbero chiudere alle 22 o alle 21 se venisse anticipato il coprifuoco.