“Vinciamo se rispettiamo le regole. Ma quali regole se ognuno fa come gli pare? Chiediamo di essere convocati urgentemente dal Prefetto e dal Sindaco di Bari per chiarire la questione delle chiusure dei centri commerciali nel fine settimana”.

Il sindacato Filcams Cgil Bari chiede risposte urgenti prima dell’arrivo del nuovo weekend. “Stiamo ricevendo informazioni dai lavoratori del settore che ci comunicano che moltissime aziende presenti nel nostro territorio con grandi e medie superfici hanno deciso tenere aperti i propri punti vendita nelle giornate festive e prefestive in quanto free stand fuori dai centri commerciali – spiega -. Alcune di queste aziende come Ikea, ritengono inoltre di rientrare tra le attività essenziali e quindi di poter restare comunque aperti”:

“È evidente la confusione che si sta generando e che abbiamo necessità di chiarire subito per il bene dei cittadini tutti e per la tutela della salute dei lavoratori – continua -. Salute che sembra essere un accessorio e che a proprio piacimento chi ci governa decide di farne un cavallo di battaglia utilizzando escamotage linguistici che di fatto affossano un diritto costituzionalmente sancito. Per questo chiediamo al sindaco di Bari Antonio Decaro la chiusura di tutte le attività commerciali, ad eccezione di farmacie e parafarmacie”.

“Sono davvero tanti i lavoratori che in queste settimane hanno dimostrato responsabilità e professionalità lavorando con un alto tasso di rischio soprattutto la domenica e nei giorni di festività a causa del contingentamento non controllabile della clientela – conclude -. Bisogna tutelarli. L’apertura domenicale o festiva non è indispensabile. Si può fare la spesa dal lunedì al sabato anche per salvaguardare le vite dei lavoratori che sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto, che siano impiegati nel commercio o nella sanità o nei trasporti o nelle scuole è urgente un confronto. Non ci costringete a scioperare ancora producendo un danno economico a carico dei lavoratori. Adesso basta ma se non saremo convocati subito, quella della mobilitazione sarà l’unica strada percorribile”.