Il coronavirus  continua a correre e le misure decise dal Governo col recente Dpcm mostrano già tutti i loro limiti. Alle due della notte scorsa il premier Conte e i capidelegazione dei partiti di maggioranza si sono ritrovati a Palazzo Chigi per varare una nuova serie di restrizioni che blocchino la diffusione dei contagi, solo ieri in Italia si sono registrati altri 10mila nuovi casi, con un trend in continuo aumento.

Tanti i nodi da sciogliere e i dubbi da fugare, ma su tutto aleggia lo spettro di un nuovo lockdown che Conte vuole scongiurare a tutti i costi, il Paese non se lo può permettere dal punto di vista economico e la gente ha ormai i nervi a pezzi. Più probabile, ma non ancora decisa, la strada delle chiusure localizzate.

Tra le tante decisioni di prendere, c’è da stabilire se adottare il coprifuoco, come già ha fatto Parigi, alle 21, o se anticipare ulteriormente la chiusura dei locali alle 22, sebbene il fronte delle polemiche sia ancora caldissimo su questo punto, con i titolari delle attività colpite dalla misura sono sul piede di guerra.

Il fulcro è quello di scongiurare gli assembramenti; nel mirino, dunque, ancora una volta finisce la movida notturna, con l’ipotesi coprifuoco alle 22, lo stop alla vendita degli alcolici da una certa ora, lockdown nel fine settimana, e poi il ricorso allo smartworking più spinto per ridurre l’affollamento dei mezzi pubblici, finiti sotto accusa per l’altissimo rischio di contagio.

Quello della scuola resta un nodo cruciale, si vuole evitare a tutti i costi di chiudere nuovamente riversando tutto sulla didattica a distanza. Si pensa ad orari di ingresso scaglionati, come proposto dal Comitato Tecnico Scientifico e rilanciato dall’Anci. La misura avrebbe un effetto immediato e diretto su autobus e treni.

Allo studio anche altre misure sullo sport, in particolare su quelli da contatto e sulle discipline agonistiche dilettantistiche; si pensa anche alla chiusura di piscine e palestre. Riflettori puntati su manifestazioni pubbliche, eventi, chiusura di attività non essenziali e sale giochi.