Il coronavirus torna a spaventare l’Italia. Nelle ultime settimane la curva dei contagi è risalita in maniera vertiginosa e così il livello di allerta è tornato ad essere altissimo.

Il Governo ha ribadito che la priorità rimane quella di tenere aperte le scuole e le attività produttive ma molto dipenderà dall’indice RT, che non dovrà essere superiore a 1,5 per tre settimane di seguito, e dalle terapie intensive.

Il dato da tenere sotto controllo è quello infatti dei ricoveri ma soprattutto delle persone che sono in terapia intensiva, indicatore primario per verificare la tenuta del sistema sanitario. L’obiettivo primario è non farlo andare in affanno.

Se questo scenario dovesse concretizzarsi, ma al momento gli esperti lo escludono, si potrebbe pensare ad un nuovo lockdown. Per questo i governatori delle Regioni potranno firmare ordinanze più restrittive per isolare eventuali focolai.

L’attenzione è sempre rivolta ai mezzi di trasporto, che viaggiano spesso a capienza piena nonostante dovrebbero essere occupati all’80&, ai controlli sulla movida e ai bar e ristoranti.

Se il numero dei nuovi positivi dovesse continuare a salire si potrebbe andare incontro a limitazioni forti come la chiusura anticipata alle 23 o la limitazione dei posti a tavola proprio per favorire il distanziamento.

Stesso discorso per le feste private. La soluzione potrebbe essere quella di inserire un limite di capienza nei locali pubblici che vengono destinati a compleanni, matrimoni o battesimi. Per questo potrebbero scattare restrizioni sulle modalità di incontro, come il divieto di organizzare buffet.