“I reparti di osservazione covid sono pieni ed in alcuni casi i pazienti positivi non si riescono a smistare in ospedali perché sono ormai tutti saturi. La situazione è drammatica, chi mi conosce sa che non sono un allarmista, ma tendo a dire quella che è la verità senza mezzi termini ed in maniera abbastanza schietta”.

Inizia cosi lo sfogo di un giovane infermiere barese, impegnato in prima linea durante l’emergenza sanitaria e chiamato a fronteggiare questo nemico invisibile che sta mettendo in ginocchio l’Italia. Il suo grido d’allarme è racchiuso in un post pubblicato su Facebook.

“Diversi operatori dei reparti e del pronto soccorso sono contagiati. Qui poi si pensa che asintomatico equivalga a dire persona sana – spiega -. Cari miei, stiamo assistendo in ospedale asintomatici con una carica virale elevatissima. Stiamo pagando a caro prezzo il ‘liberi tutti’ di giugno! Aprire le regioni è stata la cazzata più grossa che si poteva fare”.

“Ora sarò impopolare, mi beccherò qualche commento negativo da amici/conoscenti che hanno un attività commerciale e questa è l’unica forma di sostentamento familiare, purtroppo siamo in Italia, una nazione bellissima ma altrettanto gestita a dir poco in maniera pessima, con una pressione fiscale elevatissima, ma che non fornisce sostentamento a chi è in difficoltà o vive dalle attività familiari, ma non nascondiamoci dietro un dito – conclude -. Ora più che a marzo serve bloccare tutto. E credetemi non parlo da stipendiato statale, ma da sanitario che affronta dal primo giorno questo maledetto virus, portandone quotidianamente i segni. La situazione è drammatica. Se si continua così in poco tempo saremo al collasso”.