“Queste sono le regole che dobbiamo rispettare, è inutile che ci mettiamo oggi a discutere sul fatto che magari era più giusto fare una cosa rispetto a un’altra. Queste sono le indicazioni che sono arrivate. Noi sindaci ci siamo adeguati senza polemiche alle indicazioni che sono sempre arrivate dall’autorità sanitaria nazionale, dal Cts in particolare, e dal governo”.

Inizia così il discorso sul nuovo dpcm firmato dal Governo del Sindaco di Bari Antonio Decaro, protagonista di una diretta su Facebook.

“Abbiamo cercato, valutando l’impatto sulla nostra comunità e sul nostro territorio, di dare consigli su come ottimizzare, come abbiamo fatto ieri rispetto ad alcune questioni ad esempio per gli stadi o la chiusura dei locali – spiega -. La mascherina è obbligatoria all’aperto, anche se non incrociamo nessuno e si è da soli. In casa bisogna portarla se riceviamo persone non conviventi. Stop allo sport da contatto amatoriale, il calcetto non si può fare più. Allo stadio potranno entrare mille persone”.

“Si potrà andare al bar e al ristorante fino alle 24, mentre sarà vietato la consumazione d’asporto dalle 21 per chi sta in piedi – continua Decaro -. Dobbiamo rispettare queste restrizioni per evitare un nuovo lockdown e che le aziende che, con tanta fatica e tanta determinazione, gli imprenditori, i commercianti e gli artigiani della nostra città hanno riaperto, possano essere chiuse nuovamente. Dobbiamo darci tutti una mano, cercare di rispettare tutte le restrizioni perché in questa maniera eviteremo che la curva possa alzarsi. Non si sta alzando per fortuna a Bari, possiamo tenere sotto controllo il numero dei contagi, evitare di tornare in emergenza sanitaria e poter continuare, con un po’ di restrizioni, a fare la nostra vita, e a tenere aperte le nostre attività economiche”.

“Sugli autobus la norma vigente prevede che possano salire fino all’80 per cento della capienza. Quando gli autobus sono pieni, stanno comunque rispettando la norma. Stiamo chiedendo al Governo di trovare una soluzione per ridurre il numero di presenze sui bus. Il Governo le risorse per aumentare le corse le ha messe, ma c’è un problema di mezzi – afferma il primo cittadino barese -. Non c’ è possibilità di acquistare bus o treni nel giro di una settimana. Per un bus ci vogliono sette mesi. Stiamo chiedendo di capire se c’è possibilità per le scuole di separare gli orari di ingresso e uscita, in modo che gli alunni possano prendere bus in orari diversi e ridurre la congestione sui mezzi di trasporto pubblico”.

“I contagiati a Bari città, in questo momento, a casa, senza considerare le persone che sono in ospedale e quelle in terapia intensiva, per fortuna molto poche, sono 500 – conclude Decaro -. Un numero importante ma non sono tantissime. Per fortuna la stragrande maggioranza è asintomatica. Dipende dal nostro senso di responsabilità, non verrà un milione di agenti delle forze dell’ordine a controllarci e non verrò io a dire ‘ce sta fasc do?’. Dobbiamo dire a noi stessi di rispettare le restrizioni, solo così riusciremo a superare questo periodo”.