Con l’emergenza sanitaria e con l’inizio del nuovo anno scolastico, alcuni plessi hanno dovuto approntare delle modifiche all’interno delle aule o, nella maggior parte dei casi, nell’organico della classe per consentire il giusto distanziamento tra gli alunni.

Alcune scuole hanno pensato di suddividere le classi alternando le lezioni in presenza e online non ledendo la continuità didattica, altre hanno deciso di utilizzare spazi più grandi per le classi numerose e alcune hanno optato per la suddivisione delle classi affidando gli alunni ad altri insegnanti.

Quest’ultima soluzione doveva essere adottata anche nella scuola media Pascoli di Noicattaro, ma la rivolta dei genitori ha fermato la suddivisione. “Anche gli insegnati erano in disaccordo con la scelta della dirigente perché la separazione delle classi – spiega un genitore – avrebbe interessato gli alunni di due classi di terza che proprio quest’anno devono prepararsi agli esami e all’orientamento per decidere il liceo o l’istituto tecnico da frequentare”.

“Dopo il nostro intervento – continua – abbiamo scoperto che al secondo piano della scuola ci sono delle classe inutilizzate, quasi come se fossero state dimenticate. Abbiamo chiesto al sindaco se ci fossero dei motivi, ma stando a quanto ci ha comunicato non ci sono mai stati divieti. Per questo si è deciso di apporre delle modifiche strutturali nelle aule per farle diventare più grandi e per consentire alle classi numerose di avere il giusto distanziamento”.

“Visto che questa decisione è stata presa dopo l’inizio della scuola, nonostante ci siano stati mesi di fermo in cui si sarebbero potute fare tutte le modifiche, in attesa della fine dei lavori, gli alunni – sottolinea seccato il genitore – sono tenuti a indossare la mascherina per tutte le ore di lezioni a causa del mancato distanziamento”.

“Tutto questo – conclude – è dovuto a una mancanza da parte della dirigente che non ha preso e non ha pensato ai giusti provvedimenti da attuare per rispettare le misure di sicurezza imposte a causa dell’emergenza sanitaria”.