“Siamo stanchi di rincorrere questo Ministero che sta mettendo il sistema in ginocchio”.
Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, commenta così la pubblicazione delle date e delle modalità di concorso per l’immissione in ruolo del personale docente delle scuole di primo e secondo grado.

I candidati che hanno presentato la domanda per la Puglia sono 3.048, mentre le prove che si svolgeranno in Puglia riguardano 2.267 aspiranti. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti e prevede cinque quesiti a risposta aperta.

“Il 29 settembre 2020 è stato pubblicato il diario degli esami per l’espletamento della procedura concorsuale – spiega Verga – ma qualcuno dimentica che le candidature per far parte delle commissioni esaminatrici e per presiedere le stesse, dopo una prima scadenza che evidentemente non ha avuto molto successo, era stata prorogata al 30 settembre. Un errore madornale che si somma ai tanti scivoloni del Ministero solo negli ultimi mesi, quando invece sarebbe servita lucidità e chiarezza”.

“In Puglia mancano tantissime nomine e i più svantaggiati sono tuttora senza docente di sostegno – continua -. Gli uffici sono allo stremo delle forze e il Ministero, del tutto inconsapevole di ciò che accade sui territori, si permette il lusso di pubblicare le date di esame di un concorso sbagliato nel merito e, ora, anche nel metodo. Lo abbiamo ribadito più volte e continuiamo a sostenerlo: i precari vanno semplicemente stabilizzati e non illusi”.

“Mentre i contagi da Covid-19 aumentano, il Ministero anziché tutelare il sistema di istruzione, si preoccupa di reperire spazi scolastici per l’espletamento delle prove concorsuali e pubblica il diario degli esami a partire dal 22 ottobre – conclude il segretario della UIL Scuola Puglia -. Siamo di fronte a un’assurdità, che fa il paio con quella delle GPS, che condurranno gli uffici amministrativi delle scuole e periferici ben presto al collasso. Facciamo appello al senso di responsabilità anche della politica locale, affinché faccia sentire con forza la propria voce a Roma: la scuola pugliese non merita di essere bistrattata in questo modo”.