“Non ci troviamo davanti ad un virus naturale, ma ad un patogeno artificiale rilasciato da un laboratorio. Nessuno sta dicendo la verità, anche l’Oms sta collaborando con il Partito Comunista Cinese”.

Parole forti quelle rilasciate dalla virologa Li-Meng Yan, tornata a puntare il dito contro la Cina e a sollevare nuovi dubbi sulla reale entità del coronavirus.

“Presto pubblicherò un altro rapporto che conterrà molti dettagli specifici su come sia stato sviluppato il virus e su chi era in possesso delle sostanze utilizzate – annuncia -. A quel punto tutti potranno vedere che ho ragione. Questa pandemia è una catastrofe storica che non sarebbe mai dovuta accadere”.

Una tesi dura, già svelata giorni fa ma che non è stata accolta positivamente dai suoi colleghi. “Lavoro in questo campo da anni, sono ai vertici della ricerca e so come funziona – conclude -. Lo studio che ho pubblicato è molto chiaro: gli scienziati e le riviste che mi hanno criticato non l’hanno esaminato con attenzione, si sono fidati di ciò che è stato filtrato dalla bocca di altri accademici”.