Presto i 15mila baresi che percepiscono il reddito di cittadinanza si dovranno occupare di attività per conto di enti pubblici o società partecipate. Lo ha comunicato ieri il sindaco Antonio Decaro presentando insieme al vicesindaco Eugenio Di Sciascio l’avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse alla realizzazione di progetti utili alla collettività.

Le attività verranno svolte in ambiti culturali, sociali, artistici, ambientali, formativi e di tutela dei beni comuni. Insomma pulizie straordinarie, aiuti agli anziani o attività extra d’ufficio.

L’avviso è disponibile sul sito istituzionale e al seguente link dove si potranno presentare le proposte progettuali che ospiteranno i beneficiari del reddito di cittadinanza residenti nel Comune di Bari.

“Ad oggi a Bari sono circa 15mila i nuclei familiari che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Con la pubblicazione di questo bando – spiega il primo cittadino – contiamo di avviare i primi percorsi lavorativi entro la fine dell’anno e offrire a queste persone la possibilità di essere e sentirsi parte attiva della nostra comunità”.

Le proposte progettuali potranno essere presentate nel 2020 dalla data di pubblicazione dell’avviso fino al 31.12.2020 e negli anni 2021-2022-2023 dal 2 gennaio al 28 febbraio e dal 1 luglio al 31 luglio di ciascun anno.

Agli enti attuatori il Comune di Bari rimborserà gli oneri relativi a spese per il trasporto su mezzo pubblico, dotazioni anti-infortunistiche e presidi, visite mediche ai fini della sicurezza sui luoghi di lavoro, materiale e strumenti necessari e utili per l’attuazione dei progetti, dispositivi per la gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 e dispositivo per identificazione del beneficiario, fino a 10mila euro.

“I cittadini potranno essere impiegati solo per attività extra. L’Amiu ad esempio non potrà usarli per le pulizie ordinarie, ma se ci sarà la necessità di fare pulizia straordinaria, l’Amiu potrà partecipare con un progetto. I progetti andranno dai 6 ai 18 mesi e per chi percepisce il reddito di cittadinanza si tratta di attività obbligatorie”.