“L’Oncologico non è un palcoscenico su cui la politica deve giocarci. Tutto il comparto merita rispetto e finché ci saranno ingerenze che vanno a discapito della collettività, la Fials si porrà sempre in contrasto con queste situazioni”. Domenico Romano Losacco, segretario della Fials, non le manda a dire al governatore uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano, soprattutto dopo alcune dichiarazioni che vanno in contrasto con la realtà del territorio.

“Emiliano, durante l’inaugurazione di un ambulatorio a San Severo, ha dichiarato che, con il suo avvento alla guida della Puglia, i pazienti oncologici hanno finalmente la possibilità di individuare un percorso per la loro cura grazie alla Rete Oncologica Pugliese. In realtà – sottolinea Losacco -, da circa 70 anni, la città di Bari, con il Centro Tumori prima e con l’Irccs Giovanni Paolo II dopo, ha fornito le giuste indicazioni e competenze a tutti i pazienti”.

“Per il governatore – continua – i pazienti, sino all’apertura del ROP, sono stati allo sbando non avendo punti di riferimento, quando, invece, è il lavoro che ha sempre fatto l’Onocologico di Bari non solo per i cittadini e per i pugliesi, ma anche per i pazienti fuori regione”.

“La Rete Oncologica Pugliese – spiega – viene gestita dal personale infermieristico per raccogliere telefonate che dovrebbero arrivare, dall’intero territorio, da parte dei pazienti che, come dice Emiliano, non sanno a chi rivolgersi. Personale che viene retribuito al di fuori del proprio orario di lavoro con prestazioni aggiuntive. Sta di fatto che il traffico telefonico generato dall’istituzione della ROP, rapportato ai costi che ne derivano, non ha dei benefici lampanti. Soldi che potevano essere investiti nei servizi dell’Istituto Oncologico che hanno bisogno di un potenziamento”.

“Ad esempio – sottolinea Losacco – Anatomia Patologica ha accolto i servizi erogati dall’Asl di Bari per seguire il territorio, ma tutt’oggi il personale tecnico dell’Oncologico di Bari, pur sopperendo alle attività di tutto il territorio, non riceve né adeguate tutele economiche, né adeguate tutele professionali, rapportate a quelle dei colleghi dell’Asl di Bari. Inoltre bisogna intervenire urgentemente sulle condizioni logistiche e di sicurezza della UOC Anatomia Patologica dove personalmente ho riscontrato condizioni non a norma per l’archiviazione dei blocchetti di citologia e di deposito dei contenitori di rifiuti chimici”.

“Inoltre abbiamo documentato come tutte le aziende sanitarie pugliesi abbiano avviato celermente il percorso delle stabilizzazioni, mentre all’Oncologico di Bari, al personale precario che da tempo auspica in una definizione del proprio percorso professionale, non è dato ricevere l’eguale trattamento dei propri colleghi alle dipendenze di altre aziende sanitarie pugliesi”.

“Avevamo comunicato che in assenza di provvedimenti concreti da parte di codesta Amministrazione in merito alla stabilizzazione del personale precario, avremmo inasprito la nostra azione sindacale. Se entro oggi – conclude – non sarà pubblicato l’atto deliberativo relativo alla stabilizzazione la Fials informerà il Prefetto di Bari e manifesterà pubblicamente il proprio dissenso”.