“Sin dall’inizio di questa emergenza ho seguito un percorso all’insegna della cautela, ma anche di misure proporzionate a quanto stava accadendo. Sono convinto che questo governo abbia agito bene e dunque non cambio idea. Per questo dico che adesso è arrivato il momento di non pensare a nuove restrizioni, ma di sostenere una effettiva ripartenza. E se tutti rispetteremo quelle regole ormai minime, ma necessarie, di protezione, insieme riusciremo davvero a tornare alla normalità”.

Il premier Giuseppe Conte, a pochi giorni dal nuovo Dpcm attesto entro la fine della settimana, è ottimista in merito alla situazione epidemiologica dell’Italia. “Sono sempre stato rigoroso, ma non mi pento di nulla. Quando abbiamo deciso di chiudere dicevano che dovevamo tenere aperto – spiega in un’intervista concessa al Corriere della Sera -. Quando volevano cominciare ad aprire, ci chiedevano di essere rigidi. Mi sono sempre confrontato con ministri e scienziati e ora ho la percezione che se concederemo qualche apertura faremo bene”.

“Le navi da crociera devono ricominciare a viaggiare perché il turismo è un pezzo fondamentale della nostra economia – continua Conte -. Dobbiamo far organizzare anche fiere e convegni,  perché soltanto in questo modo tutte le attività possono riprendere. Le mascherine sono fondamentali, ma non devono essere percepite come una limitazione. Posso dirlo perché ho richiamato sin dal primo giorno il rispetto delle regole che prevedevano l’obbligo di utilizzare questi dispositivi e adesso ho grande soddisfazione a vedere chi ci derideva costretto a coprire naso e bocca e soprattutto a consigliare a tutti, giovani prima di tutto, che bisogna essere prudenti”.

“Sulle discoteche rimango molto prudente, sinceramente non mi sembra ancora opportuno concedere il permesso, troppo pericoloso. Si suda, si beve insieme, si sta vicini. Io l’impazienza dei gestori la comprendo, tutto quello che si ferma rischia di essere perduto. So che ci sono famiglie che hanno problemi ad arrivare a fine mese e di questo ci siamo fatti carico, so che la crisi di bar, ristoranti, locali pubblici può influire in maniera pesante. Ma ballare tutti appiccicati come si fa? Questo non è tornare a vivere, è rischiare troppo – afferma il premier -. Se in qualche Regione si può fare è perché lo hanno scelto i presidenti, non potevamo continuare a fare il cane da guardia e abbiamo ritenuto giusto restituire l’autonomia delle decisioni, ma anche la responsabilità delle conseguenze. Non credo comunque che ci siano governatori tanto irresponsabili da mettere in pericolo le persone, voglio poter credere che nessuno stia rischiando”.

“La scuola riparte, non ci sono dubbi. È il mio impegno con i giovani, con le famiglie, con il Paese. È il mio impegno con gli insegnanti, con il personale – promette Conte -. Soltanto una nuova e fortissima impennata di contagi, ma io non voglio nemmeno pensare a questa eventualità. Io lo so che non avremo nuove chiusure, che non rischiamo nuovi lockdown. Lo so perché abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare per questo e su questo ogni giorno”.

“Voglio dire ai cittadini che il ritorno alla normalità è ormai vicino e queste aperture che inseriremo nel Dpcm lo dimostrano – conclude Conte -. Ribadirò questo messaggio nelle prossime ore convinto che loro abbiamo già compreso come questa politica dei piccoli passi, procedendo in maniera graduale, ci farà uscire da questa tragedia che ci ha travolti tutti”.