Scade domani 31 luglio il termine entro il quale chi ha effettuato l’aumento del capitale in Banca Popolare di Bari nel 2014/2015 può firmare una transazione con l’ente stesso che prevede il riconoscimento di 2,38 euro ad azione, a fronte di un costo all’epoca pari a 8,95 euro.

La differenza tra costo d’acquisto e indennizzo riconosciuto ammonta quindi a 6,57 euro per azione. A fronte del pagamento di questo importo la Banca chiede la rinuncia assoluta ai diritti nei confronti di sé stessa, di dirigenti e funzionari.

“Questo implica l’impossibilità di proseguire in azioni giudiziarie già avviate o iniziarne nuove per ottenere un maggiore risarcimento – spiega Giuseppe Carrieri, presidente AssoAzionisti BPB Bari -. La transazione è favorevole per chi ha investito piccoli importi, contrariamente a chi ne ha versati tanti”.

“Rimangono esclusi tutti gli altri soci che non hanno potuto aumentare il capitale e che detengono azioni degli anni passati – conclude -. Sono circa 50mila, c’è da augurarsi che la Banca acquisti valore nel futuro e che possa essere acquistata”.