Gli eroi del covid continuano a dover fare i conti con l’ordinaria amministrazione del coordinamento 118 barese. L’ultima segnalazione è relativa alla mancanza dei guanti in nitrile. Due giorni fa Francesco Papappicco, medico del 118 e sindacalista FSI ha avuto un nuovo scontro con il responsabile del Coordinamento, Antonio Dibello. La telefonata dai toni accesi è stata impressa sulla linea registrata della Centrale operativa del 118. Tra i due sono volati gli stracci proprio in merito alla carente fornitura dei guanti in nitrile.

Da tempo il sindacalista contesta Dibello per la gestione del servizio territoriale e del Pronto Soccorso dell’ospedale Perinei di cui è primario. A mandare su tutte le furie Papappicco è stata una mail diramata dallo stesso coordinamento. Alle postazioni del 118, in sostanza, veniva sollecitata con urgenza la rilevazione della “reale giacenza di guanti”. A molti la nota è sembrata l’ennesima beffa, che si aggiunge al danno potenziale per operatori sanitari e pazienti.

Il rischio di contagiarsi e contagiare è altissimo, se si considera che risulta inconcepibile visitare e soccorrere la gente a mani nude, soprattutto in considerazione della tipologia di interventi in emergenza-urgenza sul territorio: un incidente stradale solo per citarne uno. “La beffa risulta ancor più irritante dal momento che settimanalmente, documenti alla mano e ormai da fine aprile – spiega Papappicco – inviamo richieste di fornitura di dispositivi di protezione individuali (dpi) e materiale sanitario mancante”.

“Fin dagli inizi di maggio – aggiunge – sulle richieste inevase compariva la dicitura ‘mancano in ditta’, come a giustificare l’assenza di adaequatio rei et intellectus di qualche impiegato che si fregia di titoli altisonanti in spregio alle cogenti esigenze indifferibili di materiale di basilare necessità. Una bella faccia tosta a chiederci ancora oggi la ‘reale giacenza di guanti’ esauriti già da tempo”. Risultato? Dopo l’accesa telefonata in postazione a Gravina è arrivata qualche confezione di guanti, con la dicitura sulla richiesta aziendale ‘forniti dalla GVV’.

“Dibello in pratica solo dopo la telefonata ha chiesto all’associazione di Valenzano, in convenzione con la Asl per la gestione delle postazioni 118 di provvedere ad accontentare i ciompi che reclamavano i guanti per lavorare – aggiunge Papappicco -. Ho dovuto rimbrottargli il fatto che noi ci sporchiamo le mani per soccorrere la gente e lui mi ha risposto ‘anch’io mi sporco le mani e sono contento di sporcarmele’ dopo di che ha troncato la telefonata. Lascio ogni considerazione in merito a chi ne sa più di me per titoli e merito”.

Ieri mattina, come si può vedere dalla ricevuta allegata, il medico del 118 ha acquistato un pacco di guanti XL di tasca propria. “Pur potendo in casi come questi chiedere l’inoperativitá dell’equipaggio del 118, circostanza tra l’altro confermatami nella telefonata registrata – conclude Papappicco – ho preferito decidere di agire altrimenti. Dalle mascherine e le tute durante il lockdown alle attuali scarse o mancate forniture di guanti, sapone germicida e disinfettanti, con annesse ridicole scusanti. Questo sistema è cambiato, è vero, ma in peggio. Ai ciarlieri lascio il solito vaniloquio, per il resto res ipsa loquitur”.