A Bari è scoppiata la monopattino-mania. Come ogni cosa che si rispetti, i baresi non si sono fatti sfuggire l’occasione e hanno accolto questa novità con il solito e immancabile modus operandi.

Furti, abbandoni, corse spericolate e minchia parking. Non ci siamo fatti mancare proprio nulla. Ci è bastato scendere per strada qualche minuto per avere riscontri in termini pratici dell’inciviltà di molti ragazzini.

Minorenni che sfrecciano, con tanto di impennata, in pieno centro rigorosamente senza casco, obbligatorio dai 18 anni in giù. Giovane coppie invece che continuano a scambiare il mezzo per il ponte del Titanic e abbracciati in due rischiano di finire contro le auto parcheggiate.

L’età minima per poterlo utilizzare è di 14 anni ma diversi bambini riescono ad eludere i controlli e ad attivare il monopattino grazie alla Postepay di mamma e papà. Come l’undicenne incontrato in piazza Ferrarese proprio davanti all’impiegato della Helbiz.

Un altro grande mistero riguarda la sanificazione del mezzo. Il nostro amico spruzzino non basta e pare che la pulizia dei monopattini non interessi nessuno. E in caso di incidente? Esiste un’assicurazione? Di chi è la responsabilità? La sensazione è che tutto sia ancora, per molti versi, come ci suggerisce il bambino in piazza Ferrarese. I milanesi forse non ci comprenderanno, i baresi però sì.