Cinque varchi di accesso, veri e propri gate presidiati dai volontari della Protezione Civile che misurano la temperatura a tutti quelli che vogliono entrare, l’area transennata, distanza di sicurezza rigorosamente rispettata grazie agli spazi misurati e segnalati a terra, con tanto di bollino segnaposto a terra per gli avventori, agenti della Polizia Locale, attenti e dispiegati in forze, per vigilare sull’uso delle mascherine e verificare che nessuno provi a fare il furbo, persino un drone che dall’alto sorveglia osservando tutto da dove l’uomo non può arrivare.

Non è la Zecca di Stato bensì il mercato di Monopoli. Quello che abbiamo visto è impressionante, a pelle ci viene da dire che dovrebbe essere preso come modello da tante amministrazioni comunali per permettere la ripartenza delle attività in maniera ordinata, controllata e soprattutto sicura, sia per i semplici cittadini che per gli operatori, messi in ginocchio dallo stop alle attività non essenziali.

Che tutto sia stato studiato e realizzato a regola d’arte lo dicono gli stessi venditori, e non parliamo di un numero esiguo, ma di circa 350 tra bancarellisti e spuntisti, nessuno ha avuto qualcosa da ridire su come il mercato è stato organizzato in conseguenza del coronovirus, anzi.

Certo la vita dell’operatore mercatale non è una passeggiata, soprattutto non è né comoda né agiata, eppure a giudicare dalle facce, e dalle cose che ci hanno detto, sono ben contenti. C’è anche chi, forse sulla scia delle cautele attuate, è andato oltre, e dedica parte del proprio tempo a sanificare gli spiccioli per il resto da dare ai clienti.

Le cose funzionano, tanto che proprio mentre eravamo in giro con la telecamera, qualcuno è incappato nella rete dei controlli. Certo il distanziamento sociale impone il rispetto degli spazi altrui e dunque l’accesso è contingentato, massimo 200 persone per ogni gate. Raggiunta l’affluenza massima, si alza il drone per verificare che tutto proceda regolarmente, sotto lo sguardo attendo dell’occhio elettronico, e di quelli umani dei volontari, che regolano il flusso di entrata e uscita. Tanto di cappello.