L’Università di Bari è pronta a riaprire le porte ai propri studenti. Nel mese di luglio le sedute di laurea si svolgeranno in presenza, all’aperto, ma con un numero ristretto di familiari e amici. La consegna dei diplomi invece rimane fissata per il mese di settembre.

Dopo l’estate è invece previsto il ritorno in aula. “Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Bari hanno espresso la volontà di riaprire in presenza per il prossimo anno accademico per garantire una migliore formazione degli studenti e per ribadire l’insostituibile valore della condivisione nell’esperienza universitaria in presenza –afferma il Rettore Stefano Bronzini -. I dati sulla diffusione del virus in Puglia  ci fanno ben sperare e, nonostante l’attenzione debba rimanere alta, riteniamo fondamentale ritrovare al più presto la funzione educativa, quella culturale e del confronto”.

L’organizzazione è ancora da definire, molto dipenderà dal monitoraggio dei dati e da quali saranno i riscontri nei prossimi mesi. Prolungato subito l’orario di laboratori e biblioteche che resteranno aperte fino alle 20.00.

Azzerate anche le tasse universitarie per chi si trasferisce da un ateneo fuori regione. L’incentivo consiste nel riconoscere il bonus alle studentesse e agli studenti iscritti in altre università nell’anno accademico 2019-20, che decidano di trasferirsi in una università pugliese per l’anno accademico 2020-21, in modo tale da aiutare le famiglie che sono in difficoltà nel sostenere gli studi dei loro figli fuori regione.

L’iniziativa in favore degli studenti universitari che studiano fuori regione è stata preceduta da un investimento di 4,5 milioni destinati a erogare bonus di 500 euro per ogni studente in condizione di fragilità economica in modo da supportare la didattica a distanza e 12 milioni per la copertura totale delle borse di studio Adisu, anche per il prossimo anno accademico.

“Ho dato una risposta concreta alle tante sollecitazioni delle famiglie e alle richieste delle Università pugliesi – afferma l’assessore all’Istruzione, alla Formazione, al Lavoro Leo – che avvertono la necessità di agevolare il rientro di studentesse e studenti universitari, in Puglia. Questo investimento poggia su un’analisi approfondita di quanto è avvenuto nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria quando i numerosi rientri degli studenti fuorisede, dalle regioni maggiormente colpite dal contagio, ha rappresentato una criticità per le politiche di contenimento della diffusione del virus. Oltre a causare un problema sanitario, il Covid-19 ha ridotto la capacità delle famiglie nel sostenere i propri figli agli studi”.

“Per queste ragioni ho ritenuto doveroso intervenire con un incentivo che riporti a casa i nostri giovani in modo da ridurre le situazioni di potenziale contagio da Covid-19 ed evitare alle famiglie le spese eccessive in una fase di difficoltà economiche – conclude -. Sono consapevole che la molla per il rientro non è legata unicamente all’esonero dalle tasse per un anno accademico, ma è certamente un aiuto”.