Quelli che ci attendono sono mesi cruciali per la riapertura delle scuole, prevista per metà settembre. Sono tre le questioni poste sul tavolo dei Ministeri per il prossimo anno scolastico: la conferma del numero delle dirigenze in deroga ai parametri attualmente in vigore, l’istituzione di un organico aggiuntivo del personale docente e ATA e procedure snelle per l’assunzione dei precari.

“Bene ha fatto l’Assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, a inviare una lettera aperta ai ministri dei dicasteri dell’istruzione e dell’economia per chiedere garanzie per la ripartenza della scuola in sicurezza” – dichiara Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia -. Queste richieste fanno il paio con quanto sostenuto dalla Uil Scuola. La nota positiva è che Regione è addirittura pronta a metterci risorse proprie al fine di portare in salvo la scuola pugliese: manca, però, la volontà politica di programmare con criteri ben definiti il prossimo futuro del sistema scuola e il domani delle nuove generazioni”.

“La didattica a distanza ha mostrato tutti i propri limiti, creando notevoli difficoltà a chi la fa e a chi la riceve, destabilizzando la vita privata e familiare del personale scolastico e delle famiglie – continua -. È necessario, e non più prorogabile, approfittare di questo momento per investire nell’istruzione al fine di eliminare quelle situazioni che denunciamo da anni, a cominciare dal fenomeno delle cosiddette classi pollaio, dilagante al Sud e in Puglia. Non sarà possibile gestire in presenza, con le limitazioni imposte dal Covid-19, ventotto o più alunni per classe”.

“Inutile prendersi in giro e prendere in giro le famiglie pugliesi: senza un progetto serio di investimenti in cui Stato, Regione e Comuni, ognuno per la parte di propria competenza, intervengano seriamente, la scuola non potrà ripartire in presenza – conclude Verga -. Del resto, ad oggi la certezza è una sola: allo stato attuale non ci sono indicazioni chiare su come e quando ripartirà la scuola, con i conseguenti disagi per gli studenti e le loro famiglie”.