I primi giorni di novembre si rinnoverà il consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari per il quadriennio 2021-2024. Il 47enne Marco Ligrani, ora consigliere, è in corsa per la carica di presidente per succedere a Elbano De Nuccio.

Con una solida esperienza istituzionale, Ligrani ha lo scopo di proseguire il lavoro avviato con successo durante il mandato come consigliere, che si concluderà a fine anno. Per questo motivo abbiamo deciso di intervistarlo per chiedere quali siano i suoi progetti e come intende realizzarli.

Di cosa avvertono maggiormente il bisogno i commercialisti, in particolar modo nel momento storico che stiamo attraversando?

Mai come adesso, i commercialisti rappresentano una risorsa per la collettività ed è il momento che ottengano in concreto il giusto riconoscimento del proprio ruolo professionale e sociale.

Durante i mesi di lockdown, il Governo ne ha riconosciuto la funzione essenziale ed è da questo che occorre ripartire, per poter affermare la nostra identità. Non dimentichiamoci che noi Commercialisti, con spirito di abnegazione e grande sacrificio, abbiamo assistito i cittadini e le imprese nella fase più critica, mantenendo aperti gli studi e districandoci nel dedalo di norme nate durante l’emergenza pur non beneficiando di misure di sostegno adeguate. È necessario, quindi, che quella funzione essenziale si traduca nella doverosa attenzione da parte delle istituzioni valorizzando la nostra comunità professionale nel lavoro di tutti i giorni. Già con l’attuale Consiglio, grazie all’instancabile impegno del nostro Presidente Elbano de Nuccio, abbiamo avviato un visibile e concreto percorso di valorizzazione del ruolo del Commercialista ottenendo risultati concreti e unanimemente apprezzati. Dobbiamo tenere a cuore il nostro lavoro ed il nostro futuro, rivendicando le nostre competenze professionali. Bisogna investire su noi stessi. È nostro dovere, quindi, continuare in questo percorso.

Quali sono oggi i problemi della categoria dei commercialisti? 

Fondamentalmente l’instabilità legislativa, nessuna professione è sottoposta ad un bombardamento continuo di nuove leggi e di continue modifiche, un appesantimento della burocrazia a discapito della categoria. In questi anni c’è stato un proliferare di adempimenti anti evasione che hanno aumentato a dismisura il lavoro del commercialista, senza che a ciò corrispondesse un aumento del fatturato. Questo ha fatto sì che i commercialisti non si potessero concentrare su altre attività di specializzazione.

Come intenderebbe impostare il suo mandato e quello del suo consiglio, qualora fosse eletto?

La mia è una candidatura che viene dal basso ed è stata condivisa dai territori, frutto di un’esperienza maturata negli anni all’interno del nostro Ordine con ruoli e funzioni diverse. Nasce in continuità con il presente Consiglio ed è sostenuta oltre che dalla maggioranza delle associazioni di categoria che rappresentano in maniera uniforme tutti i territori della circoscrizione, anche dalla quasi totalità dei consiglieri uscenti rieleggibili.

L’azione intrapresa quattro anni fa dal nostro Consiglio è sotto gli occhi di tutti: oggi il nostro Ordine, grazie ad un intenso lavoro di squadra, ha ottenuto il giusto riconoscimento a livello nazionale e, consentitemi, grazie all’azione condotta dal nostro presidente Elbano de Nuccio, è oggi nei fatti un punto di riferimento per i colleghi e per le istituzioni. E’ da qui che dobbiamo partire, facendo tesoro dei risultati ottenuti e puntando a far crescere sempre di più l’importanza e l’autorevolezza della nostra istituzione.

Dobbiamo valorizzare le nostre competenze; ottenere sempre di più un riconoscimento del ruolo da noi svolto; tutelare i giovani colleghi e i colleghi in difficoltà. Questi sono solo alcuni dei temi su cui dobbiamo continuare a lavorare.

Conosco bene l’eterogeneità che ci contraddistingue e questo deve rappresentare un punto di forza e non di debolezza. Siamo abituati a guardare al dottore commercialista come un fiscalista, il che è sicuramente nel nostro dna; ma il dottore commercialista è un professionista moderno e versatile, in grado di guidare le imprese sulla strada dell’internazionalizzazione, di occuparsi della materia del lavoro, è esperto di bilancio, di società e di crisi d’impresa.

La nostra dev’essere una politica ordinistica che miri all’inclusività, intesa come aggregazione delle diverse anime della professione sia sotto il profilo delle attività che svolgiamo quotidianamente, che con riguardo alla nostra provenienza territoriale: parlare di prospettiva inclusiva significa partire dalle diversità che ci contraddistinguono per rafforzare il nostro ruolo nel tessuto economico, quali professionisti moderni e versatili in grado di rispondere alle esigenze del mercato.

Quando si voterà per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine barese?

È notizia di questi giorni che le votazioni si svolgeranno i primi giorni di Novembre.

Per questa ragione, con i colleghi che compongono la mia lista organizzeremo fin da subito una serie di incontri a Bari e in provincia, ora che – finalmente – il contrarsi dell’epidemia lo consente. Sarà di fondamentale importanza raccogliere le istanze di tutti, perché solo  con l’ascolto potremo porre al centro del nostro programma le esigenze della nostra comunità professionale.

In quest’ottica, è essenziale il ruolo delle associazioni, che sono state, fin da subito, coinvolte in modo attivo nella costruzione della lista e che saranno chiamate a fornire il loro fondamentale contributo di idee, facendo – allo stesso tempo – da tramite con i propri associati, sia a Bari che sul territorio.

Che ruolo avrà la formazione professionale?

Quello della formazione professionale è un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Svolgo da sempre un’intensa attività scientifica e per questo conosco bene l’importanza della formazione di qualità. Il nostro Ordine si distingue per l’intensa offerta formativa e farò in modo da mantenerne gli standard attuali. L’obbligo formativo non deve tradursi in un semplice accumulo di crediti, ma deve garantire a tutti il necessario aggiornamento professionale conferendo a ciascun iscritto quelle competenze distintive oggi essenziali per sopravvivere nel mercato professionale.

In sintesi, cosa dovranno aspettarsi i colleghi da lei, qualora fosse eletto?

Una grande concretezza, proseguendo nel solco di un intenso lavoro già avviato con l’attuale consiliatura ed una marcata sensibilità verso le esigenze di tutti i colleghi partendo dalla piena consapevolezza dei problemi che attanagliano la nostra professione e che io, come tanti colleghi, vivo quotidianamente sulla mia pelle.