“Improvvisate piste ciclabili light in centro a Bari e quelle vere a Santa Caterina, tratto locale della ciclovia Bari-Napoli, mai. Perché?”.

Il Comitato per la Tutela del Territorio Area Metropolitana torna all’attacco dopo la tanto discussa pista ciclabile light sorta in corso Vittorio Emanuele.

“Con riferimento all’attenzione generale determinata dalla improvvisa realizzazione delle nuove piste ciclabili light da parte del Comune di Bari in pieno centro, lungo Corso Vittorio Emanuele, e che non poche difficoltà stanno creando alla circolazione degli stessi ciclisti, il Comitato sollecita ancora una volta la stessa Amministrazione comunale a rispondere alla diffida dello scorso 9 dicembre con cui si chiedeva di revocare in autotutela la delibera che prevedeva la realizzazione di alcuni interventi stradali a Santa Caterina, già realizzati nonostante la diffida – si legge nel comunicato -. Si chiede anche di predisporre un piano della mobilità sostenibile che includa anche la realizzazione del tratto locale di ciclovia nazionale dei Borboni (Bari-Napoli) previsto lungo quella strada, sia per facilitare l’accessibilità di lavoratori e acquirenti, da Bari e da Modugno alla zona commerciale, che per favorire il cicloturismo sulla dorsale che unisce l’Adriatico al Tirreno”.

“È bene ricordare che quella stessa ciclovia, già prevista dalla Regione nei propri strumenti di pianificazione, risultava essere stata già inserita dallo stesso Comune di Bari tra gli itinerari principale della rete ciclabile comunale prevista dal proprio Biciplan adottato nel 2013 e nel Biciplan della Città Metropolitana di Bari, oltre che nelle bozze del PUG di Bari da anni in corso di redazione – afferma il presidente Donato Cippone -. Avendo riscontrato gravi inadempienze, il Comitato per la Tutela del Territorio Area Metropolitana di Bari si era rivolto all’inizio dell’anno al Dipartimento Mobilità e Ambiente della Regione Puglia diretto dall’ing. Barbara Valenzano”.

Al momento però ancora nessuna risposta. “Nel corso di un incontro convocato dallo stesso direttore di Dipartimento della Regione e tenutosi il 4 febbraio 2020, al quale per conto del Comune ha partecipato un solo funzionario, l’ing. Barbara Valenzano, aveva chiesto al rappresentante del Comune di far pervenire in tempi rapidi una ipotesi progettuale tecnico-economica di quel tratto di ciclovia nazionale – conclude -. Alla data odierna non risulta trasmesso nessun progetto”.