Non arrendersi mai, neanche di fronte a delle difficoltà che sembrano essere insuperabili. L’esempio è Amalia, una ragazza di 30 anni che, dopo aver lasciato gli studi, è riuscita a laurearsi in Fisioterapia. Potrebbe sembrare una come tante, ma in realtà Amalia si è laureata online nella ludoteca del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari dove è tutt’ora ricoverato suo figlio.

Antonio ha 5 anni e ad ottobre dell’anno scorso gli è stata riscontrata la leucemia linfoblastica acuta. Una notizia che l’ha devastata e che l’aveva portata a mollare un’altra volta: “Pensavo di non farcela, ma mi sono detta di andare avanti e di non lasciarmi fermare da nulla. Ho ripreso i libri e ho continuato a studiare nella stanza dove era ricoverato mio figlio”.

“Ho imparato a studiare giocando con i miei figli o guardando i cartoni animati. Di certo non è stato facile. Inizialmente – racconta Amalia – lo studio era un modo per non pensare al momento difficile che stavamo passando, ma poi ho deciso di sviluppare la mia tesi intorno ai bisogni riabilitativi dei piccoli pazienti oncologici. Rispetto agli altri io ho potuto scrivere la mia esperienza diretta con i piccoli malati oncologici, cercando in tutti i modi di aggiornare le pratiche che vengono messe in atto per rendere la loro ripresa più veloce e meno difficile”.

Un orgoglio non solo per parenti e amici, ma soprattutto per i suoi bambini. “Quando l’hanno saputo mi hanno detto che finalmente non devo studiare più e possono giocare sempre con me. Adesso guardo al futuro”.

La donazione delle cellule staminali, per Amalia e per tutti i pazienti affetti da leucemia, è un tema importantissimo. “Può avvenire con prelievo periferico o dal midollo osseo direttamente. Molti pensano sia dolorosa e pericolosa, ma è una pratica alla quale i nostri bimbi si sottopongono spesso. Donate e aiutate a sensibilizzare tutti”.