“I contributi si pagano quando ce li hai, quando non ce li hai come fa? Chi paga i contributi non ha problemi, non ha bisogno di essere aiutato, è chi non li paga che ha bisogno, a loro bisogna dare una mano”. La teoria, che ammettiamo desta un certo interesse, è di un commerciante barese di lungo corso, Filippo “Marx”, amichevolmente parlando si intende.

La crisi ha colpito duramente il commercio, che già prima del coronavirus non se la passava troppo bene; lo stop forzato alle attività non essenziali per contenere la diffusione del covid ha dato se possibile il colpo di grazia.

Diverse le misure che il buon Filippo propone per provare a rilanciare la nostra economia: “L’Italia è una nazione – ricorda con evidente moto di orgoglio – non è un paese come dicono in tanti, non è che stiamo a Capurso, a Cassano o Mungivacca”.

“Se io posso vivere con 600euro – spiega – quello che vive con 80mila può campare con 2mila euro credo. Per un anno il popolo, tutti quanti dovrebbero avere 2mila euro al mese per riprendersi. Dovrebbero arrivare gli elicotteri pieni di banconote da 50euro e lanciarle sulla gente, però non dalla parte del mare, sennò poi si bagnano e non sono più buone”.