“Se vi arriva una chiamata dal 06 5510, rispondete. Non vogliono vendervi aspirapolveri, è la Croce Rossa che vi invita a fare il test sierologico Covid-19”. Ironicamente il capo della task force regionale sull’emergenza sanitaria, il professor Pierluigi Lopalco, invita tutti i cittadini a rispondere alla chiamata della Croce Rossa.

In molti hanno creduto che si trattasse di una truffa ecco perché al momento l’adesione è degli italiani è stata minima. Per questo motivo sia il capo della task force pugliese che il presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca, hanno voluto rendere noto ai cittadini il numero.

Tra le città italiane in cui si effettueranno i test sierologici c’è anche Bari. Nella giornata di ieri sono arrivati nei laboratori del Policlinico di Bari i primi 60 campioni ematici sui quali eseguire il test sierologico. L’unità operativa di Igiene dell’azienda ospedaliero-universitaria di Bari, infatti, è tra le strutture indicate dal Ministero della Salute per l’analisi di siero-prevalenza sul Sars-Cov-2 avviata con Istat e Croce Rossa Italiana.

I prelievi di sangue su una parte del campione di popolazione selezionato dall’Istat sono stati effettuati ieri nei punti della Croce Rossa e le provette sono state inviate al Policlinico di Bari per l’analisi di laboratorio mirata a determinare la presenza di anticorpi al Coronavirus.

Attraverso il test sierologico è possibile individuare i soggetti, anche asintomatici o con sintomatologia lieve, che hanno sviluppato una risposta immunitaria al virus Sars-Cov-2 e quindi stimare la diffusione dell’infezione in una comunità.

“Si tratta di uno studio importante che ci fornirà un quadro preciso della circolazione del virus e che quindi ci darà gli strumenti per fronteggiarlo al meglio – spiega il direttore dell’Unità di Igiene, prof. Michele Quarto – per questo è importante rispondere alla chiamata della Croce Rossa, che sta contattando i cittadini selezionati nel campione, e sottoporsi al test: l’adesione, su base volontaria, rientra nello spirito solidale necessario per valutare l’impatto del virus sulla popolazione e per sviluppare risposte sanitarie adeguate”.

Lo studio nazionale promosso da Ministero della Salute e Istat prevede l’analisi immunologica su un campione di 150mila persone. Al Policlinico di Bari, invece, ad aprile è stato avviato uno studio pilota su circa 5mila dipendenti: medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici e personale dei servizi esterni sono stati sottoposti a uno screening sierologico per esplorare la circolazione del virus Sars-Cov-2 in soggetti asintomatici non intercettati dal sistema di sorveglianza epidemiologica.

“I risultati preliminari dello studio fatto dal Policlinico di Bari su una coorte omogenea di persone dimostrano che la circolazione è stata bassa: meno di 3 persone su 100 hanno sviluppato anticorpi al virus” spiega il professor Quarto.