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L’Italia si sta preparando alla rivoluzione del 5G, la tecnologia di nuova generazione per la comunicazione mobile che utilizzeremo con i nostri smartphone ma anche e soprattutto con i tanti dispositivi wireless, come ad esempio elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, orologi, sistemi di sicurezza e apparecchiature mediche che comunicheranno tra loro.

Una delle caratteristiche principali è proprio quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con una più alta velocità e tempi di risposta molto più rapidi. Inoltre è previsto anche un notevole risparmia energetico, con una maggiore durata delle batterie, visto che che gran parte del lavoro nelle reti 5G è fatto dal sistema di antenne e non dall’hardware dello smartphone.

“La possibilità di rischi per la salute a lungo termine, connessi alle esposizioni ai campi elettromagnetici a radiofrequenza a livelli inferiori a quelli raccomandati dagli standard internazionali di protezione, è stata, e continua ad essere, oggetto di numerosissimi studi scientifici, sia di tipo osservazionale direttamente sugli esseri umani (studi epidemiologici), sia di tipo sperimentale su animali in vivo e su cellule in vitro – si legge nel rapporto pubblicato da Arpa Puglia -. Come si legge in un documento divulgativo dell’ISS (Istituto superiore di Sanità), l’insieme degli studi disponibili è stato esaminato da diverse Commissioni nazionali e internazionali di esperti, nel corso degli anni, al fine di valutare se l’esposizione ai campi elettromagnetici provochi danni alla salute umana. In particolare, tra le altre, anche l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha valutato i campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi dai vari dispositivi ed ha concluso che gli studi esaminati non supportano l’ipotesi di cancerogenicità dei campi elettromagnetici”.

“In conclusione, in base alle attuali conoscenze, i dati disponibili, analizzati dal Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, non fanno ipotizzare particolari problemi per la salute della popolazione connessi all’introduzione del 5G – si legge -. Tuttavia è importante che l’introduzione di questa tecnologia sia affiancata da un attento monitoraggio dei livelli di esposizione (come del resto avviene già attualmente per le attuali tecnologie di telefonia mobile) e che proseguano le ricerche sui possibili effetti a lungo termine”.