Se da un lato ci sono le restrizioni governative riguardo i tempi per la fase 2, dall’altro ci sono gli allentamenti da parte delle Regioni, alcune delle quali hanno deciso di anticipare le riaperture di alcune attività. In mezzo a tutto ciò si trovano i Comuni che non sanno se rispettare le ordinanze governative o regionali.

“Se volete una sfida da parte degli enti locali noi l’accettiamo – ha detto il sidnaco Decaro quale presidente dell’Anci – possiamo iniziare emettendo ordinanze che disapplicano le ordinanze regionali. Abbiamo dimostrato senso di responsabilità, ma non accetteremo che si scarichino sulle spalle dei sindaci e delle amministrazioni locali tutti i problemi causati dal coronavirus”.

“Io capisco che le regioni non abbiano voluto cedere il loro potere, capisco il loro attaccamento al federalismo regionale. Però – continua Decaro – devo dire che non è giusto che i sindaci vengano costretti, dalla sera alla mattina, a organizzare i servizi e a fare i controlli per attività riaperte e riattivate improvvisamente e contrariamente rispetto a quanto disposto dai decreti del presidente del Consiglio”

“I sindaci in qualsiasi momento possono fare delle ordinanze che blocchino quelle regionali se vanno nella direzione di attenersi alle norme nazionali. Noi sindaci – conclude Decaro -abbiamo deciso di fidarci del governo e non fare di testa nostra”.