Sono partite nella ASL di Bari le prime unità di assistenza domiciliare dei pazienti Covid, uno degli strumenti cruciali per gestire al meglio la fase 2 dell’emergenza sanitaria. Non sono però mancate nei giorni scorse le polemiche riguardo la preparazione del personale e nel reperire i medici, sollevata dal consigliere regionale Mario Conca.

A Palo del Colle, Grumo, Triggiano e ad Altamura da questa mattina sono al lavoro i medici in forza alle Usca (Unità speciale di continuità assistenziale): giovani motivati, con esperienze specifiche di assistenza territoriale maturate anche in altre regioni italiane, che saranno impegnati ad assistere anche a domicilio tutti quei pazienti che possono evitare l’ospedalizzazione.

L’obiettivo è il monitoraggio e la presa in carico dei pazienti COVID e dei relativi contatti, per contenere la diffusione del contagio, e nello stesso tempo, ridurre l’afflusso negli ospedali.

Sono 72 professionisti che, in stretta collaborazione con i medici di base, i pediatri di libera scelta e i medici di continuità assistenziale e coordinati dalla direzione dei Distretti, si occuperanno di monitorare e quindi sorvegliare i pazienti Covid e garantire loro una assistenza costante.

“Abbiamo attivato 9 Usca per gestire questa fase dell’emergenza – dichiara il direttore generale Antonio Sanguedolce – le unità speciali sono state distribuite sulla base di macro aree, in relazione anche ai pazienti sottoposti a sorveglianza epidemiologica. Sono stati reclutati complessivamente 72 medici, divisi tra medici di continuità assistenziale e liberi professionisti”.

Sono entrate in azione le prime quattro unità speciali: a Palo, con 10 medici a disposizione per coprire i distretti 1, 2 e 3; ad Altamura, dove lavoreranno sette medici per coprire il fabbisogno assistenziale della popolazione residente nel distretto 4; a Grumo, con nove medici per i distretti 5 e 9; a Triggiano, con dieci professionisti per i residenti dei distretti 10 e 11.

Il secondo step della attivazione è previsto il 15 maggio: una volta conclusa la formazione, cominceranno a essere operativi i sette medici della Usca di Gioia del Colle che servirà il distretto 13 e nella stessa giornata entrerà in azione l’unità speciale dell’Area sud (nove medici) con sede logistica all’hospice San Camillo di Monopoli e che avrà sotto la sua responsabilità i distretti 12 e 14.

Il cronoprogramma della ASL si concluderà il 18 maggio con l’attivazione presso la sede dell’ex Cto di due Usca impegnate nel distretto di Bari (20 medici) e di una seconda unità nel territorio di Palo e Bitonto.

A muovere l’Usca sarà il medico di Medicina generale, o il pediatra. Le Unità saranno operative fino a 12 ore al giorno. I medici sono stati formati da docenti esperti del Servizio di Prevenzione e di Infettivologia. Hanno seguito corsi sulle modalità di infezione da Covid 19, sui mezzi di prevenzione e le modalità di protezione. Vista la delicatezza del ruolo, hanno inoltre una formazione specifica sull’uso dei Dispositivi di protezione individuale (Dpi) e la corretta sanificazione delle attrezzature mediche.

I medici Usca – in stretto collegamento con i medici di base – avranno il compito di identificare i pazienti COVID sulla base della sintomatologia riferita dal paziente/familiare con un triage telefonico. Prima di effettuare l’intervento, infatti, il medico contatterà il paziente per verificarne le condizioni di salute e programmare la visita domiciliare con la misurazione dei parametri vitali. Nel corso dell’accertamento verrà valutato anche il contesto sociale e famigliare dei pazienti. Per chi avrà bisogno di farmaci sarà somministrata la terapia, a seconda dello stadio della patologia.

Il medico dell’Usca, in base al quadro clinico evidenziato, potrà disporre la permanenza al domicilio o un ricovero, in caso di necessità di un ulteriore approfondimento diagnostico o di condizioni cliniche critiche. In questo caso verrà attivato il 118 e sarà data comunicazione al Dipartimento di Sanità Pubblica e ai medici territoriali.

Toccherà infine ai medici Usca, segnalare al Servizio di Igiene la scomparsa dei sintomi nei pazienti in gestione, in modo da poter effettuare il tampone di guarigione clinica, dopo 14 giorni.

Il medico Usca fornirà assistenza a tutti quei pazienti sintomatici e non, positivi o negativizzati e ancora fragili e/o cronici, che non necessitano del ricovero nei centri Covid. Ma che andranno comunque monitorati e assistiti per evitare nuovi contagi.

Ad ogni equipe sanitaria che compone l’Usca è stata assegnata una nuova automobile. La ASL ha provveduto inoltre all’approvvigionamento dei Dispositivi di protezione (Dpi) necessari. Il personale è stato dotato di strumenti diagnostici, telefoni cellulari, e di uno zaino contenente saturimetro, termometro, misuratore di pressione, farmaci di urgenza e altri presidi necessari per garantire l’intervento. In caso di necessità potranno prescrivere terapie.

Le sedi delle Usca sono state già individuate. Si troveranno in locali con uno spogliatoio dedicato, un ambiente riservato alla vestizione e uno adibito alle postazioni informatiche. Gli spazi – come gli strumenti e i mezzi – saranno ciclicamente sanificati.