La saracinesca a metà è il simbolo della disperazione dei commercianti a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, ieri mattina scesi in piazza per chiedere sostegni economici concreti allo Stato. Potrebbe sembrare che i locali siano in un limbo fatto di incertezze, ma in realtà “siamo a un passo dall’inferno”, come afferma Paola Caramia, madre del proprietario del bar Riviera, lo storico locale sul lungomare di Bari.

“Noi – spiega Paola – iniziamo a lavorare da marzo fino a settembre. Stare chiusi per tutti questi mesi comporta un forte danno economico perché oltre al fitto e alle utenze del locale, il commerciante deve anche pagare le bollette di casa e deve dare da mangiare ai figli. Con la consapevolezza che forse riusciremo a tirare solo per quest’anno, abbiamo riaperto, ma solo perché abbiamo degli impegni da rispettare e cerchiamo di comportarci in modo leale”

“Abbiamo deciso di non abbracciare la soluzione dei prestiti perché sobbarcarci di un debito per pagare i debiti ci sembrava un’operazione non sana. L’unico aiuto che abbiamo ricevuto – continua Paola – sono stati i 600 euro destinati alle partita iva, ma già per aprire questa saracinesca abbiamo speso 350 euro. In più abbiamo aiutato i nostri dipendenti anticipando i soldi della cassa integrazione visto che non sono ancora arrivati”.

“Secondo noi l’unica soluzione che potrebbe far ripartire i commercianti, che a quanto pare sembra quasi siano stati gli unici a essere colpiti dall’emergenza rispetto ad altri come i dipendenti pubblici, è quella di istituire dei sovvenzionamenti a fondo perduto – sottolinea – perché la decisione di chiudere non è stata dettata da una cattiva gestione, ma dall’emergenza che di certo non è scoppiata a causa nostra”.

“Adesso è iniziata la fase 2 e possiamo riaprire con le dovute precauzioni, ma quando vedi la gente che non ha rispettato la quarantena e che in questi giorni gira per strada come se niente fosse – conclude Paola – mi viene da pensare che o si tratta di gente che nonostante tutto questo ha lo stipendio che arriva ogni 27 del mese o che non ha sviluppato la preoccupazione per se e per gli altri, ma questo fa parte dell’uomo”