Residenti e ristoratori della zona Umbertina di Bari sguainano nuovamente le spade. La tregua invernale, prolungata di qualche mese a causa della pandemia, è finita da un pezzo ormai. I residenti continuano a denunciare pericolosi assembramenti, che potrebbero essere nefasti in considerazione dell’eccessiva concentrazione di locali nel giro di appena tre isolati.

I commercianti, dal canto loro, sono sull’orlo del baratro. Giudicano le continue polemiche fuori luogo in questo particolare momento storico. I ristoratori contano alla rovescia in attesa della tanto attesa riapertura e sperano, al netto di restrizioni, sanificazioni e altre misure di sicurezza, di non doversi leccare troppo a lungo le ferite economiche inferte dal coronavirus.

L’idea della maggiore occupazione di suolo pubblico, per di più a costi agevolati, ha fatto saltare più di un residente dalla poltrona. I commercianti, stando a sentire alcuni di loro, a sto giro non intendono mollare di un centimetro perché c’è in ballo la loro stessa sopravvivenza e quella di tanti dipendenti e delle loro famiglie. Sempre che la folle fase 2 di qualcuno non faccia tornare di nuovo tutti ai domiciliari. A quel punto sì, che saranno guai seri e potrebbe essere messa a rischio la tenuta sociale ed economica di una città come Bari, sciluppatasi negli ultimi anni proprio grazie al turismo crescente.